"Diploma Supplement. Che cosa è, a che cosa serve, perché ce n’è bisogno".
Questo il tema del Convegno organizzato da Crui e Miur con la collaborazione dell’Università di Pisa, svoltosi a Pisa il 19 novembre scorso.
Presenti i direttori amministrativi, i delegati dal rettore alla didattica, i delegati delle Relazioni Internazionali, i responsabili delle segreterie studenti di quasi tutte le Università italiane; a parlarne: Il rettore dell’Università di Pisa, prof. Modica, il Prof. De Paolis dell’Università di Cassino, il dott. Finocchietti Direttore del Cimea, la prof.ssa Sticchi Damiani Delegato nazionale del Sotto-Comitato Erasmus, il prof. Arcuri e la dott.ssa Paggin dell’Università di Padova ed il dott. Farini dell’Unione Industriali Pratese.
Obiettivo del convegno: far adottare in maniera corretta e rapida la certificazione da tutte le Università italiane come previsto dal D.M. del 30 maggio 2001.
Che cosa è: è una certificazione integrativa, obbligatorie e bilingue del titolo di studi ufficiale che sarà rilasciato al termine del corso degli studi e corrisponde ad un modello Europeo sviluppato per iniziativa della Comunità Europea. Il modello prevede otto voci che descriveranno la natura, il livello, il contesto, il contenuto e lo status degli studi effettuati e completati dallo studente.
A che cosa serve: ha un’importantissima funzione sia ai fini dell’entrata nel mondo del lavoro, poiché consente al datore di lavoro un’attenta valutazione del titolo accademico ed una riconoscibilità internazionale del titolo di studio, che ai fini della mobilità studentesca a vantaggio della figura del cosiddetto free mover, nuova figura di studente del XXI secolo.
Perché ce n’è bisogno: il D.S. è il figlio dell’autonomia e della Riforma – ha detto il rettore Modica – e poiché in tutti i Paesi sono in atto continue riforme a seguito dell’impatto dei mutamenti socio-culturali, tecnologici ed economici da cui deriva un proliferare di corsi ed un ampliamento dell’offerta formativa è necessario rendere trasparenti i percorsi formativi e gli obiettivi cui essi mirano.
Questo rafforza l’esigenza di un adeguato riconoscimento dei titoli di studio sia dei nostri titoli italiani da valorizzare all’estero sia di quelli stranieri sui quali dobbiamo avere informazioni dettagliate e adeguate.
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