Migliaia di studenti in tutta Italia, con il nuovo anno accademico alle porte, hanno cominciato un nuovo capitolo della propria vita. Molti di loro si ritrovano infatti per la prima volta ad abitare fuori dalla casa dei genitori, magari condividendo un appartamento con altri studenti.
Per aiutare i giovani a “tirare le somme” Uniplaces, il brand leader nel settore degli affitti per studenti universitari, ha analizzato i costi medi nelle principali città universitarie italiane per diverse categorie di acquisti, prendendo in considerazione le spese relative a retta universitaria, affitto inclusivo di bollette, trasporti pubblici, ristoranti e bar.
CATANIA E NAPOLI
Studiare a Catania, ad esempio, offre molti vantaggi. Oltre a quelli dati dalla bellezza della città e dalle specialità culinarie, Catania si distingue infatti per l’avere un costo della vita particolarmente basso. Questo vale per gli affitti (si spendono in media 317 euro per una stanza in appartamento condiviso), ma anche per la vita notturna e per i mezzi pubblici (l’abbonamento per studenti costa solo 20 euro al mese). Di contro, la retta universitaria (1134 euro in media) è piuttosto elevata rispetto ad altre città del sud.
Frequentare l’università a Napoli non è particolarmente economico: la retta annua media (1153 euro) è infatti più alta rispetto a molte altre università del centro-sud. A parte questo, i costi per vivere in città sono decisamente abbordabili. Affittare una stanza in appartamento condiviso costa circa 323 euro, una cifra accessibile. Il quadro migliora ulteriormente se si guarda al costo di una cena fuori, che parte dai 10 euro, o di una birra, che può costare anche 3,50 euro. Sono prezzi tra i più vantaggiosi riscontrati nel campione analizzato: anche mettendo in conto di spendere un po’ di più per la retta, Napoli si dimostra una meta adatta a tutte le tasche.
ROMA E MILANO
Studiare a Roma ha pregi e difetti: da un lato c’è il privilegio di poter vivere in una città straordinaria per cultura e storia, che attira frotte di turisti da tutto il mondo; dall’altro c’è l’inconveniente di dover pagare prezzi turistici per affittare, mangiare e spostarsi. Questo porta i prezzi di Roma molto vicino a quelli delle città universitarie del nord, con affitti che si aggirano attorno ai 475 euro. La retta universitaria varia da università a università; negli atenei pubblici il costo medio è di circa 1130 euro.
“Milan l’è on gran Milan”, ma anche i suoi prezzi sono grandi. Le rette possono variare molto in base all’ateneo scelto, ma in generale sono tra le più alte d’Italia. Lo stesso vale per gli affitti, che cambiano da quartiere a quartiere ma si attestano in media sui 484 euro al mese. È il contrappasso di vivere in una metropoli internazionale, che offre a un giovane la possibilità di studiare qualsiasi cosa e, in seguito, l’opportunità di trovare lavoro più facilmente che altrove.
TORINO
Il capoluogo piemontese vanta, in generale, dei prezzi competitivi rispetto alle altre città del nord sia per quanto riguarda la retta universitaria (che ammonta mediamente a 1111 euro l’anno) che per gli affitti (331 euro circa al mese). La caratteristica più interessante, dal punto di vista economico, riguarda però il costo ridotto di ristoranti e bar. A Torino si può cenare anche con 12 euro – a patto di non essere in cerca di uno chef stellato, ovviamente – mentre il prezzo medio nelle altre città universitarie del nord è di circa 15 euro. Anche i bar sono piuttosto economici, il che consente a uno studente di godersi la città appieno.
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