Le tasse universitarie non sono mai state così alte: il M5S tenta la strada della petizione, con un rush finale fatto di 36 appuntamenti in 15 regioni.
Lunedì 29 febbraio è previsto il “FirmaDay”, la campagna negli atenei con cui i “grillini” chiedono anche l’istituzione di una ‘no tax area’ per la fascia di popolazione economicamente in forte difficoltà. Tutte le iniziative saranno consultabili sul sito universita5stelle.it.
La regione con la maggiore concentrazione di banchetti sarà la Campania (6). A seguire Puglia (5), Veneto (4), Toscana e Sardegna (3).
A promuovere la petizione e a raccogliere le firme, che saranno portate al ministro dell’Istruzione, sono stati parlamentari, consiglieri e attivisti del partito d’opposizione.
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“Da due anni stanno tenendo in naftalina la proposta di legge M5S con la quale si chiede l’abbassamento delle tasse universitarie e l’istituzione di una ‘no tax area'”, scrivono gli organizzatori del M5S, riferendosi al ministro Stefania Giannini e ai componenti del Governo.
“L’Italia – continuano – è ultima tra i paesi Ocse per numero di giovani laureati e, dal 2010 al 2015, la percentuale di iscritti negli atenei è scesa del 6,5%, mentre nello stesso periodo le università hanno perso quasi il 15% delle proprie entrate strutturali. Non bastasse, le nostre tasse universitarie sono più alte della media europea. Il sapere e una buona formazione stanno diventando sempre di più un lusso per pochi e il MoVimento vuole invertire questa tendenza che sta impoverendo il nostro Paese”.
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