Buongiorno,
ma allora esistono ancora gli insegnanti che portano a casa da scuola i quaderni degli alunni da correggere?
Dall’articolo da voi pubblicato in cui si legge la nota di merito data da un maestro a una sua alunna pare proprio di sì.
E che nota!!! Questa vale più di tutti i voti numerici positivi, vale più di un Bravo con il punto esclamativo o di un Bravissimo.
È la nota non solo di uno splendido insegnante, ma anche di un bravo psicologo.
Sono magiche le sue parole che dicono” Stai crescendo splendida e sei molto migliorata nella gestione delle tue emozioni”.
Ci troviamo di fronte forse a una bambina un po’ agitata, magari a volte troppo che questo maestro tramite le sue strategie educative ha saputo contenere e migliorare.
E cosa dire del suo “Ti posso aiutare a impegnarti di più?” Una frase di estrema delicatezza, che delinea la figura dell’insegnante attento, disponibile, preparato, ma soprattutto di colui che ama il suo lavoro!!!
Magico è anche il suo “Ti voglio bene”.
È un supporto emotivo non indifferente, un incoraggiamento verso l’alunna per farle capire che anche il suo maestro ha dei sentimenti e li può esprimere.
E non cadiamo sempre nei brutti giudizi quali “L’insegnante deve mantenere le distanze” o peggio ancora “Troppo coinvolgimento emotivo”. Non dimentichiamo che siamo in una scuola primaria in cui gli alunni fanno bagaglio dei comportamenti e degli insegnamenti dei loro maestri.
Perché un insegnante non dovrebbe esprimere le proprie emozioni, negative o positive quali esse siano? “Non sono contento del vostro comportamento di oggi, sono triste e arrabbiato”. Oppure “Sono felice perché il mio cane ora sta meglio”.
Auguro a questo maestro ogni bene, gli auguro di perseguire nel suo splendido modo di fare scuola, ma soprattutto mi auguro che altri seguano i suoi passi, faticosi indubbiamente, ma senza dubbio gratificanti per gli insegnanti e per gli alunni.
Mirella Rigamonti