Secondo quanto viene pubblicato da GoStudent future of education report 2024, in collaborazione con Edelman data & intelligence, che hanno condotto un sondaggio con oltre 5.000 genitori o tutori e più di 5.000 giovani tra i 10 e i 16 anni – la cosiddetta Gen Alpha – in 6 diversi Paesi: Austria, Germania, Francia, Spagna, Italia e Regno Unito, solo il 34% degli studenti italiani utilizzerebbe il computer quando è in classe, in contrapposizione a una media europea del 50%; percentuale che scende al 25% quando si tratta di tablet, contro il 36% della media europea.
Una ulteriore sconfitta della nostra scuola rispetto all’Europa. E infatti, la metà delle scuole italiane non sarebbero sufficientemente attrezzate per garantire ai ragazzi l’accesso a strumenti di apprendimento online e coltivare, dunque, lo sviluppo di quelle competenze digitali che secondo i dati della Commissione europea sono un requisito fondamentale per il 90% dei lavori professionali.
Dice inoltre la metà delle persone intervistate da GoStudent, che secondo loro entro il 2050 l’aula potrebbe addirittura non esistere più, con l’apprendimento che avverrebbe direttamente in un’aula virtuale, mentre il 74% pensa che la tecnologia sia fondamentale per permettere di imparare più e meglio di come avviene attualmente.
In modo particolare il 75% dei genitori presi in esame riconosce la potenzialità di una scuola più digitale, perché consente ai ragazzi di imparare al proprio ritmo, personalizzando l’apprendimento con programmi “su misura”, considerato pure che, secondo il loro parare, i figli trovano maggiori stimoli attraverso un coinvolgimento misto e ibrido.
Tuttavia, solo 6 ragazzi su 10 ricevono attualmente un’istruzione basata sull’apprendimento ibrido o misto, e i motivi sono il divario tecnologico, le risorse limitate e la mancanza di formazione del personale. Nonostante l’entusiasmo per le nuove tecnologie innovative e i metodi di apprendimento a distanza, il ruolo degli insegnanti come modelli e mentori è più importante che mai.
I genitori ritengono che l’intelligenza emotiva sia una competenza chiave che i ragazzi dovranno sviluppare in futuro, e 8 su 10 sono favorevoli all’inclusione di attività di mindfulness e benessere nei programmi di studio. 3 genitori su 4 concordano sul fatto che il benessere emotivo di un ragazzo è strettamente legato al rendimento scolastico.
Gli insegnanti in ogni caso rivestono un ruolo fondamentale, dimostrando così che il prof è preferito e che porta con sé un impatto positivo e un ruolo ispiratore, tanto oggi come in futuro.
Secondo il 50% dei genitori l’apprendimento misto offre un supporto più efficace anche nella sfera emotiva, riducendo lo stress e l’ansia. E pure per i compiti a casa, secondo i genitori italiani, la scuola digitale sarebbe strumento estremamente efficace superando l’idea che siano utili solo per gli studenti in difficoltà.
Secondo gli analisti, il futuro della scuola italiana non porrebbe l’idea di sostituire le relazioni dal vivo e il contatto umano con gli insegnanti, ma indenterebbe fornire strumenti supplementari che rispondano alle esigenze delle future generazioni, immaginando un futuro in cui l’istruzione ibrida abbia ruolo maggiore.
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