Home Archivio storico 1998-2013 Attività parlamentare Upi: nel D.L. “Fare” solo 13% di interventi nelle scuole superiori

Upi: nel D.L. “Fare” solo 13% di interventi nelle scuole superiori

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Il presidente del consiglio direttivo dell’Upi, Leonardo Muraro, presidente della provincia di Treviso intervenendo in una audizione alla Commissione cultura della Camera sull’edilizia scolastica, ha aggiunto: “questo vuol dire che per la sicurezza degli studenti delle scuole superiori, che sono il 30% della popolazione scolastica italiana, sono state destinate risorse per ristrutturare le scuole solo per il 13% del totale”. 
”Vorrei che fosse chiaro che con questo sistema non sono state penalizzate le Province: sono stati penalizzati quel 30% di studenti. Questa grave ingiustizia non si può ripetere: per questo chiediamo che le decisioni per la suddivisione degli 850 milioni di euro previsti dal Governo per l’edilizia, siano assunte nei Cal Regionali, in modo da potere assicurare maggiore equità e garantire a tutti gli alunni gli interventi necessari per avere scuole sicure”, ha detto Muraro, che ai deputati  ha poi rimarcato la necessità di definire con chiarezza nella Legge di stabilità l’esclusione dal patto degli investimenti per le scuole: ”se non si prevede con chiarezza l’esclusione, nel 2014 potremo destinare solo il 6% delle entrate a questi interventi, e considerando che a questo limite concorrono anche i mutui già accesi, di fatto vuol dire azzerare completamente ogni possibilità di investimento”. 
Muraro ha poi ribadito in commissione cultura l’assurdità dello spostamento della gestione degli oltre 5000 edifici scolastici dalle province ai comuni, previsto dal Disegno di Legge del Governo sulle Province: ”questo – ha detto – non solo provocherebbe un drastico aumento della spesa pubblica, ma produrrebbe gravi inefficienze in un servizio che è essenziale per il Paese, e di certo annullerebbe qualunque possibilità di raggiungere gli obiettivi di Europa 202020 sul risparmio energetico nelle scuole, oggi assicurati dalla gestione a rete delle province”.