Invece di limitare l’uso delle armi, aumentare i controlli, stabilire regole rigide per il loro acquisto, il governatore repubblicano dell’Ohio, in Usa, ha firmato una legge che consente di armare i dipendenti delle scuole, previo un addestramento di 24 ore, con esercitazioni fino ad otto ore all’anno.
Corsi di aggiornamento insomma per sapere sparare, mirare bene al bersaglio e fare fuoco. Ammazzare prima di essere ammazzati.
Un po’ come ritornare all’ “all’O.K. Corral” e a chi spara prima e sa centrare la vittima designata: il far west torna così in questo stato Usa, senza alcun scrupolo etico, né morale, mentre i prof diventano anche i guardiani della vita dei loro alunni.
Una sorta di guerra fra aggrediti e aggressori, una gara al tiro al bersaglio, nella quale l’obiettivo è una persona.
Il governatore tuttavia ha pure affermato che preferirebbe che “i distretti scolastici assumessero funzionari armati usando le risorse scolastiche”, ma la sua legge, è un altro strumento a disposizione ai distretti “che vogliono proteggere i bambini”, seppure questi corsi all’uso didattico delle armi da parte del personale delle scuole non siano obbligatori. E ci mancherebbe altro.
In ogni caso, il governatore immagina, crediamo, che giornalmente gli insegnanti si presentino a scuola con la cartella in mano e nella cintola una pistola automatica pronta a essere impugnata dall’altra mano per fare fuoco al minimo sospetto, mentre ci piacerebbe conoscere l’organizzazione didattica dei corsi di aggiornamento per pistoleri: lezioni teoriche e pratiche?
Contrari i sindaci democratici delle più grandi città dell’Ohio che hanno indetto una conferenza stampa per sottolineare l’escalation di violenza armata nelle loro comunità, e affermare le loro divergenze con il governatore sulle questioni relative alle armi.
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