Attualità

USA, peggiorano le abilità di lettura e scrittura: il caso sollevato di dati pubblici

Un sistema educativo sempre più privatizzato e talvolta divisivo produce risultati altalenanti, spesso in netto contrasto anche nei piccoli centri. Negli USA l’appartenenza ad una determinata categoria economica concede alla famiglia – e dunque allo studente in oggetto – di recarsi nelle scuole con ranking più elevato: ciò comporta talvolta, in seno ai testi circa le abilità e conoscenze di base, dei risultati basati sui singoli istituti, ove si ha la “fortuna” di essere a contatto con ambienti educativi salubri, ben organizzati e non inclini a fenomeni di crisi che possano compromettere le attività didattiche. Il secondo elemento che comporterebbe, secondo il report di recente messo a disposizione a livello nazionale circa il rendimento effettivo degli studenti prima nelle abilità di base per poi passare alle discipline centrali a livello didattico, è costituito dall’impatto quasi irreversibile delle chiusure concernenti l’emergenza sanitaria COVID-19, che ha messo sì in ginocchio il sistema educativo nel suo complesso, ma a macchia di leopardo: chiusure e riaperture continue spesso con anticipo minimo delle stesse hanno costituito primaria fonte di stress per gli studenti, già colpiti in larga scala da psicopatie quali ansia e depressione, esasperati in seno all’emergenza COVID appena menzionata. Il report offre una cruda istantanea di una generazione che con immani difficoltà afferma la sua natura intellettuale, spesso con difficoltà di base.

Le limitate abilità di lettura e l’impatto dell’emergenza sanitaria

La capacità di lettura tra gli studenti statunitensi è rimasta bassa nel 2022, con il 37% degli studenti di quarta elementare e il 30% di quelli di ottava elementare che hanno ottenuto punteggi inferiori ai livelli di competenza di base per la lettura stabiliti dal National Assessment of Educational Progress. Sebbene la chiusura delle scuole causata dal Covid-19 sia responsabile di parte della perdita di apprendimento, i numeri non erano particolarmente buoni nemmeno prima della pandemia: i punteggi in lettura degli studenti statunitensi sono bassi da decenni. Elemento di base per comprendere i dati statistici a disposizione è il NAEP, dato medio circa le abilità circa le abilità da raggiungere espresso in percentile. Tra gli studenti di quarta elementare nel 2022, circa il 63% ha ottenuto risultati pari o superiori al livello di rendimento NAEP Basic in lettura, il 33% ha ottenuto risultati pari o superiori al NAEP Proficient e il 9% ha ottenuto risultati al NAEP Advanced. Percentuali inferiori di studenti di 4a elementare nel 2022 hanno ottenuto risultati pari o superiori a NAEP Basic e NAEP Proficient rispetto al 2019. Per gli studenti di 4a elementare nel 2022, la percentuale che ha ottenuto risultati distinti;

–    pari o superiore al NAEP Basic è stato inferiore rispetto al 2019 (66%) e non significativamente diverso dal 1992;

–     pari o superiore al NAEP Proficient era inferiore rispetto al 2019 (35%) ma superiore rispetto al 1992 (29%);

–      presso NAEP Advanced non è stato significativamente diverso dal 2019 ma è stato superiore a quello del 1992 (6%).

E in Italia?

L’indagine PIRLS, alla pari di quanto proposto negli USA con NAEP, si è svolta in Italia ed a livello internazionale per valutare le capacità di lettura e scrittura. Come si legge nel rapporto INVALSI, entità incaricata di assicurare la partecipazione degli studenti italiana di quarta elementare ai test in oggetto, si può osservare che Singapore ha ottenuto il risultato medio più alto in assoluto e superiore a quello di tutti gli altri Paesi (587 punti), seguita da Hong Kong (573) i cui studenti, sebbene abbiano ottenuto risultati medi inferiori rispetto agli studenti di Singapore, hanno ottenuto risultati che si collocano significativamente sopra il risultato di tutti i paesi successivi. In Italia, gli studenti di quarta primaria ottengono un punteggio medio pari a 537 punti, un risultato superiore a quello medio internazionale di tutti i Paesi partecipanti e superiore al punteggio medio dei Paesi europei partecipanti. Il rapporto precisa inoltre che la posizione di alcuni paesi europei come Finlandia (549), Polonia (549) e Svezia (544) hanno ottenuto un risultato medio superiore a quanto prodotto dai nostri studenti. Osservando le distribuzioni si notano notevoli differenze, anche di 250 punti, tra gli studenti con risultati più bassi e quelli con risultati più alti. A questo proposito, registriamo per l’Italia un altro dato positivo: i nostri studenti sono infatti presi da una differenza di punteggio tra gli estremi della distribuzione (219 punti) relativamente contenuta rispetto alla differenza che si rileva in altri Paesi, dato che offre un’istantanea di un paese i cui risultati si confermano organici tra Nord e Mezzogiorno.

Andrea Maggi

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