La preside dell’istituto tecnico professionale Ipsia Marconi di Imperia è stata arrestata in flagranza di reato con l’accusa di peculato.
L’arresto sarebbe avvenuto al rientro da una gita in Costa Azzurra proprio con l’auto di servizio. Con la preside, in auto, c’erano anche dei familiari.
Le contestazioni, così come segnala La Repubblica, sarebbero relative all’utilizzo da parte della professoressa dell’auto di servizio della scuola che dirige.
La preside finita in manette dirige oltre l’Ipsia anche l’Istituto Colombo e il Centro Levante a Sanremo. In passato era stata preside di vari istituti in Sicilia (fino al 2017) e nel nord Italia.
La professoressa è stata fermata intorno alle 18.30 di sabato 13 aprile al confine di Ventimiglia, mentre a bordo dell’autovettura rientrava dalla Francia, dove era andata “senza alcuna motivazione riconducibile all’attività lavorativa svolta” tanto che “non ha saputo giustificare perché si trovasse sull’auto di servizio”.
Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto di Imperia, Grazia Pradella, sono durate circa due mesi e hanno previsto appostamenti e l’uso del Gps per ricostruire i viaggi compiuti dal capo d’istituto. L’accusa di peculato può comportare una pena fino a 10 anni di carcere.
La dirigente scolastica è stata portata in carcere a Pontedecimo e martedì potrebbe essere portata davanti al gip per l’interrogatorio di convalida.
Così come segnalano diverse fonti giornalistiche, resta ora da capire da quanto tempo la preside usasse la macchina della scuola e quanto possa aver sottratto alle casse dello Stato.
All’interno della scuola – si apprende – dava fastidio che l’auto, in uso a tutto il corpo docente e amministrativo, era di fatto sempre nella disponibilità della preside. Dopo una segnalazione, i militari hanno cominciato appostamenti e avviato intercettazioni telefoniche e ambientali che hanno portato a individuare più violazioni.
L’arresto di sabato, al termine del viaggio in Costa Azzurra, è stato pianificato – segnalano i giornali locali – proprio per rendere difficile alla dirigente sostenere di essere impegnata in attività relative al suo incarico scolastico che si divide su più istituti.
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