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Usb, il ministro Giannini parla di merito ma intende spending review

Non è dei più felici l’esordio del nuovo ministro dell’Istruzione, la Professoressa Stefania Giannini, che considera troppi gli “amministrativi” negli atenei, attribuendo a questa eccessiva presenza anche la responsabilità dei traballanti bilanci di molte università. “Bisogna prendere i migliori, invece – sostiene Giannini – amministrativi e docenti, altrimenti gonfi i bilanci e poi non assumi più nessuno”.
Un utilizzo strumentale del concetto di merito, utile, secondo l’ USB P.I. Università, a spianare la strada per giustificare i tagli di finanziamento che stanno costringendo gli atenei a ragionare in termini aziendalistici, con passaggi rapidi verso lo smantellamento del sistema universitario pubblico.
In questa logica, la prima vittima sacrificale è il personale tecnico amministrativo e bibliotecario dell’Università, categoria di lavoratori da sempre ignorata dai politici, tranne quando si tratta di colpirla con i provvedimenti legislativi che tartassano tutti i lavoratori pubblici.
Il Ministro, come ex Rettore, dovrebbe sapere che negli ultimi anni proprio il Personale Tecnico Amministrativo è stato costretto ad affrontare le riorganizzazioni degli atenei in condizioni insostenibili: senza contratto dal 2009, con la riduzione del salario accessorio lesiva della dignità di tutti i lavoratori pubblici; con il blocco del turn-over che ha aumentato a dismisura il fenomeno del precariato.
Il nuovo governo Renzi, evidentemente in linea con il programma di tagli alla P.A. previsti dalla spending review, ha individuato da subito dove intervenire per tagliare ulteriormente i costi dell’università pubblica, a rischio default per la riduzione progressiva dei fondi. 
L’ USB P.I. Università ritiene che non si possa continuare a considerare il personale tecnico amministrativo come un costo da tagliare e non una risorsa necessaria per il funzionamento dell’Università, che deve restare pubblica a garanzia dello sviluppo e della crescita del Paese. Pertanto, chiama tutte le lavoratrici e i lavoratori dell’Università ad alzare la testa, partecipando il prossimo 14 marzo alla manifestazione nazionale organizzata dall’USB Pubblico Impiego, che si terrà a Roma contro ogni spending review.
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