Dopo lo sciopero proclamato da Cobas e Unicobas nei due giorni delle prove Invalsi (3 e 9 maggio) arriva ora anche l’azione promossa dall’Usb che però prevede solamente lo “sciopero di mansione”.
La differenza sta nel fatto che con lo “sciopero di mansione” ai docenti verrebbe trattenuto non l’importo di una giornata lavorativa ma solamente quello del numero di ore necessarie per la somministrazione e per la correzione.
Ma c’è un particolare decisamente importante: già qualche giorno fa la Commissione di Garanzia per gli scioperi aveva risposto ad uno specifico quesito avanzato proprio da Cobas e Unicobas chiarendo la questione. La somministrazione delle prove Invalsi e la loro correzione – spiega la Commissione – sono a tutti gli effetti attività ordinaria di istituto e quindi non possono essere in alcun modo oggetto di sciopero di mansione o di esecuzione parziale di attività lavorativa.
L’unica possibilità di ridurre il “costo” dello sciopero per il personale è quello di proclamare l’astensione per la prima o per l’ultima ora della giornata lavorativa, ma è del tutto evidente che un’azione del genere non determinerebbe necessariamente il blocco delle operazioni relative alle prove Invalsi.
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Peraltro Cobas e Unicobas sottolineano che lo sciopero del 3 e 9 maggio è in concomitanza con lo svolgimento della prove ma riguarda molti altri temi, dalle deleghe della legge 107 fino al rinnovo contrattuale e alle misure per ridurre il precariato.
Tanto è vero che Cobas e Unicobas hanno proclamato lo sciopero per tutto il personale della scuola, mentre l’astensione proposta dall’USB riguarderebbe solo i docenti della primaria e quelli della secondaria di secondo grado. Ma si tratta ora di vedere se la Commissione di Garanzia non avrà nulla da obiettare.
Delibera della Commissione di Garanzia sullo sciopero di mansione
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