”Per la scuola – sottolinea l’Usb – l’elenco degli ‘aumenti’ e’ lunghissimo: l’orario di lavoro, il numero degli studenti in classe, il carico di lavoro nelle pulizie, per la vigilanza e nelle segreterie; ma aumentano anche i costi per le famiglie, i pericoli per la salute e la vita degli oltre 8 milioni di ‘abitanti’ della scuola; come pure aumentano i privati”.
”Altrettanto lungo – prosegue l’Usb – l’elenco degli ‘scomparsi’: il contratto nazionale violato e bloccato, addirittura scatti di anzianità e vacanza contrattuale, posti di lavoro del personale Ata e docenti, scuole finite negli accorpamenti; scomparsi il diritto allo studio, alla sicurezza, e alla salute del personale inidoneo e dei ragazzi diversamente abili; scomparsi i finanziamenti alla scuola pubblica. Ci sono poi numerose falsità e inganni: i docenti lavorano solo 18 ore; con il precariato si è fatto assistenzialismo; la scuola è pronta a nuove assunzioni attraverso il concorso”.
”Per completare il quadro – conclude l’Usb – la maggioranza governativa dal Pdl al Pd ha dato il via libera alla ex-Aprea, che cancellerà la democrazia nella vita della scuola e la aprirà al controllo diretto dei privati”.
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