Duro comunicato dell’Usb sulla nomina di Bussetti al Ministero dell’Istruzione.
Se si esclude il consueto “giudicheremo dai fatti” il comunicato del sindacato di Luigi Del Prete non lascia scampo al neo-ministro.
“Marco Bussetti – sottolinea infatti l’Usb – era il dirigente dell’Ufficio Scolastico della Lombardia, regione che da sempre è all’avanguardia per tutti quei provvedimenti che stanno lentamente trasformando la scuola italiana in una scuola-azienda. Non dimentichiamo, infatti, che qui la Aprea tentò di sperimentare per prima in Italia la chiamata diretta dei docenti da parte dei dirigenti scolastici, che oggi, grazie alla Buona Scuola, è legge”.
“La Lombardia – prosegue Usb – è la regione all’avanguardia nell’Alternanza Scuola-Lavoro, nell’applicazione del Piano Nazionale della Scuola Digitale, nella strutturazione di progetti per la didattica integrata, che altro non è che la sostituzione dei saperi con le competenze che, lungi dal produrre saperi più profondi e complessi perché arricchiti dalla prassi, si riducono all’applicazione nei contesti lavorativi di quel poco che si è appreso in un tempo scuola ridotto all’osso. La Lombardia è la regione dove Assolombarda ha pubblicato un libro bianco sul futuro del lavoro in cui si afferma che ‘la velocità e complessità dello sviluppo tecnologico esige un rinnovamento della didattica nelle scuole e nelle università, che può realizzarsi… introducendo un maggior numero di ore di contaminazione con il mondo esterno’, un documento che si pone come obiettivo una maggior rispondenza dell’alternanza, e quindi della scuola, ai bisogni delle aziende”.
“Noi – conclude Luigi Del Prete – ci auguriamo che questo ministro possa davvero superare la chiamata diretta e il FiT, il nuovo indegno sistema di reclutamento che precarizza i docenti neoassunti e li retribuisce con stupendi da fame, che risolva davvero la vergognosa questione delle Diplomate Magistrali che rischiano in migliaia il posto di lavoro, come è scritto nel contratto di governo, ma non possiamo non sottolineare che il nuovo ministro, voluto dalla Lega, il partito del razzismo più becero, dell’odio contro i migranti, dei respingimenti in mare, della repressione del dissenso, dell’appoggio alle componenti più reazionarie delle forze dell’ordine, è colui che ha diretto l’Ufficio scolastico della regione che più di tutte incarna le politiche europee sull’istruzione, con il loro portato di impoverimento culturale, distruzione del tempo scuola, asservimento della scuola alle aziende, precarizzazione dei lavoratori”.
Insomma il ragionamento dell’Usb è chiaro: “Aspettiamo pure per dare un giudizio, ma non possiamo fare finta di non sapere che Bussetti è un uomo della Lega, di quella Lega che, secondo noi, è artefice di non pochi misfatti e che in Lombardia sostiene le politiche scolastiche di Valentina Aprea”.
Una apertura di credito molto ridotta che fa pensare che basterà molto poco per dare fuoco alle polveri.