Alla proroga del blocco di contratti e retribuzioni l’Usb risponde con lo sciopero generale il 18 ottobre. Si legge in una nota “Continua l’accanimento contro gli statali. I lavoratori pubblici non ci stanno ad essere rosolati a fuoco lento e il 18 ottobre parteciperanno allo sciopero generale convocato dalla Confederazione Usb, scendendo in piazza con rabbia e determinazione. Di caldo ormai non c’è solo l’autunno, ma l’intero anno”. L’Unione Sindacale di Base continua dicendo: “E’ ormai consuetudine che i tagli che riguardano il pubblico impiego siano annunciati a ridosso di ferragosto, un po’ perché la capacità di reazione è ridotta ai minimi termini e un po’ per dare sfogo a quel facile populismo che in questa parte dell’anno raggiunge picchi altissimi”. La protesta sale, gli animi si fanno roventi e i numeri impietosi. Infatti, tra il 2011 e il 2012 il congelamento del turnover ha determinato 120 mila tagli nel pubblico impiego e le retribuzioni, mentre l’inflazione cresceva del 3%, sono calate dello 0,6% lo scorso anno, dopo lo -0,7% dell’anno precedente. Lo stipendio medio è sceso e, nel frattempo, l’età dei dipendenti pubblici è aumentata dai 43,6 anni del 2010a fino a 47,8 anni nel 2011. In questo modo le nostre amministrazioni si sono trovate il personale più anziano di tutti i Paesi Ocse, con quasi un dipendente su due con più di 50 anni. Ma il problema del blocco temporaneo delle retribuzioni non è il solo a impensierire gli operatori della scuola, le voci su un possibile ritocco del monte orario settimanale si fanno sempre più insistenti e non prefigurano tempi tranquilli.