Sull’uscita degli alunni da scuola interviene anche la Flc-Cgil con un ampio comunicato dal titolo emblematico: “Sorveglianza alunni: le scuole non sono responsabili di nulla al di fuori delle pertinenze scolastiche”.
Sul fatto che questa sia l’interpretazione esatta la Flc non ha dubbi: “Lo dice la legge e lo dice la Cassazione. Un intervento di legge, non raffazzonato e approssimativo come ne vediamo in circolazione, può precisarlo meglio, al di là del polverone sollevato e delle battagliette mediatico-politiche”.
Il riferimento alla proposta di legge Malpezzi (ma forse il Governo sta già pensando ad un emendamento da inserire nella legge di bilancio) è piuttosto chiaro: “La proposta che viene avanzata – si legge nel comunicato, in cui però non c’è nessun richiamo esplicito al ddl della deputata PD – sarebbe quella di dare facoltà alle famiglie di autorizzare le scuole a consentire l’uscita autonoma dei minori di 14 anni dai locali scolastici al termine dell’orario delle lezioni, sollevando così da ogni responsabilità il personale scolastico dall’obbligo di vigilanza.
Ma, facendo così, si rischia solo di mettere delle pezze a colori su un vestito sdrucito ma poi non così malandato”.
Secondo la Flc la questione dell’uscita degli alunni è complessa e “il prospettato intervento legislativo, secondo i testi che girano in questo momento, non farebbe che peggiorare la situazione e colpirebbe ancora una volta l’autonomia scolastica e la flessibilità organizzativa che alle scuole deve essere lasciata sia pur nei termini della legge”.
“Perché – conclude Flc – una preoccupazione che dovrebbe essere di tutti è quella di lasciare alle istituzioni scolastiche di esercitare la propria autonomia organizzativa e didattica che le è stata conferita addirittura dalla Costituzione”.
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