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Uscita da scuola e vigilanza, nella sentenza si legge altro

Un’autorevole conferma

La conferma della rilevanza civile e forse penale dell’inosservanza del regolamento d’istituto viene da un articolo di G. Mantica avvocato cassazionista sul quotidiano ” Italia Oggi”. Si legge in  ” Uscite da scuola, quanti equivoci!”, che certifica la confusione che sta condizionando il caso: ” Nel caso specifico, è bene precisare che i giudici hanno imputato responsabilità in capo alla scuola, e quindi al Ministero, perché con il proprio regolamento, quell’istituto si era fatto carico (facendo nascere un vero patto contrattuale) di << far salire e scendere…>>”

Qualche considerazione

Pertanto era sufficiente leggere la sentenza. Era sufficiente scegliere “la profondità” della lettura e della riflessione, rifuggendo la scorciatoia dell’approccio superficiale. Quest’ultimo è caratterizzato dalla lettura veloce del titolo con connotati emotivi (post-verità) completato nel Web dai frenetici “I like” o dall’intermediazione dell’articolo dove è facile alterare la notizia ( fake news). Questo rapporto indiretto con la presunta fonte è la condizione per l’affermazione del pensiero unico, eterodiretto che porta all’omologazione culturale e identitaria.

Apprezzabile il tentativo della proposta di S. Malpezzi di azzerare i possibili elementi di incertezza (assenti nel caso trattato) che esistono nei casi di uscita dei ragazzi, rientranti nella “Culpa in vigilando”. Questa ovviamente non può essere identificata alla sola circostanza, oggetto della sentenza. Altro merito della proposta è quello di introdurre “la pedagogia” in un contesto giuridico, dove purtroppo contano solo i codici e le sentenze!

Gianfranco Scialpi

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