Sulla questione delle uscite didattiche c’è una novità importante: è di pochi minuti fa una nota di chiarimento del Ministero in cui si dice che l’ultimo Dpcm non vieta attività didattiche svolte in teatri, biblioteche, musei.
Nella giornata di ieri la nostra testata aveva sollevato la questione con almeno diversi articoli riportando non solo il testo del DPCM ma anche il parere del dirigente scolastici di Lozzo Atesino Alfonso D’Ambrosio.
Il Ministero anzi precisa che “le attività didattiche che si svolgono ordinariamente e non saltuariamente in ambienti diversi da quelli scolastici (ad esempio parchi, teatri, biblioteche, archivi, cinema, musei), anche a seguito di specifici accordi quali i “Patti di comunità”, realizzati in collaborazione con gli Enti locali, le istituzioni pubbliche e private variamente operanti sui territori, le realtà del Terzo Settore, restano regolarmente consentite dopo il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri firmato lo scorso 13 ottobre”.
“Ma il Dpcm – spiega la nota ministeriale – non è riferito alle ordinarie attività didattiche organizzate dalle scuole in spazi alternativi ubicati all’esterno degli edifici scolastici per prevenire e contenere la diffusione del contagio e favorire il distanziamento fisico in contesti di azione diversi da quelli usuali”.
Resta il fatto che nella giornata di ieri le proteste sono state davvero tante anche perché la disposizione contenuta nel DPCM è apparsa subito completamente incoerente con la “filosofia” fin qui professata non solo dalla Ministra dell’Istruzione ma anche da molti altri esponenti della maggioranza di Governo.
Ovviamente non può che farci piacere che, una volta tanto, a Roma abbiano deciso di ascoltare la voce degli operatori scolastici e di chi conosce da vicino il mondo della scuola.
Resta l’amarezza per un modo di procedere francamente sconcertante: si emana un DPCM senza farsi mezza domanda sulle possibili conseguenze di certe espressioni e poi, di fronte all’evidenza, si corre ai ripari con note di chiarimento di cui si potrebbe fare tranquillamente a meno.
Anche perché, a questo punto, verrebbe da chiedere al Ministero di spiegare quali siano le “uscite didattiche comunque denominate” che – ai sensi del DPCM – resterebbero sospese fino al 13 novembre.
E, volendo proprio spaccare il capello in quattro, come si deve considerare la visita guidata al Museo X che sta a due chilometri dalla scuola? E’ vietata, come dice il DPCM, o è consentita come dice la nota ministeriale a condizione che venga considerata non “visita guidata” ma “attività didattica ordinaria”?