Attualità

Uso dei cellulari in classe, in alcuni casi è consentito per motivi di salute degli alunni

Il Ministero torna ad affrontare il tema spinoso dell’utilizzo dei cellulari a scuola.

Con una nota del 19 settembre ha fornito chiarimenti in merito alla nota n. 107190 del 19 dicembre 2022, nella parte in cui, richiamando il divieto generale, limitava l’impiego dei telefoni cellulari e analoghi dispositivi elettronici “quali strumenti compensativi di cui alla normativa vigente, nonché, in conformità al Regolamento d’istituto, con il consenso del docente, per finalità inclusive, didattiche e formative”.

Tra le summenzionate “finalità inclusive” che consentono, eccezionalmente, l’uso dei telefoni cellulari in classe, devono tener conto degli eventuali contesti di apprendimento in presenza di condizioni di salute degli alunni, debitamente documentate, che richiedano l’uso indispensabile di smartphone collegati a dispositivi salvavita, o utili a segnalazioni mediche da remoto.

A titolo esemplificativo, viene proposto il caso degli alunni affetti da diabete, i quali, tenuti a monitorare costantemente la glicemia nel sangue, possono avvalersi di un’apposita applicazione installata sul cellulare, che, attraverso specifici sensori applicati come cerotti sulla pelle, rilevano i livelli glicemici, inviando, contemporaneamente, i relativi dati al medico curante ed al genitore. Tale tecnologia non può prescindere dall’uso di uno smartphone, che supportando il software specifico, diventa, in questo caso, un effettivo dispositivo medico.

Tra le “finalità inclusive” sono senz’altro comprese quelle medico-sanitarie, che, mirando a rimuovere ostacoli all’apprendimento, favoriscono le condizioni ottimali perché tutti gli alunni possano esprimere al meglio il proprio potenziale.

Nella nuova nota il MIM evidenzia che tali indicazioni devono necessariamente essere declinate da ogni istituzione scolastica nel proprio Regolamento d’istituto, tenendo conto delle peculiarità del proprio contesto e delle relative scelte metodologiche adottate.

LA NOTA

Lara La Gatta

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