Usr Emilia a prof e Ata: coi mass-media niente lamentele, si lede l’immagine
Ha probabilmente determinato l’effetto contrario, attraendo le attenzioni dei media, la nota inviata nei giorni scorsi dal direttore dell’Ufficio scolastico regionale dell’Emilia-Romagna, Marcello Limina, ai dirigenti scolastici territoriali per richiamarli sulla necessità di sensibilizzare docenti e Ata a contenere le critiche, a mezzo stampa, nei confronti di tagli e riforme: l’iniziativa di riassumere nella nota tutte le norme che impongono agli impiegati pubblici l’obbligo di “astenersi da dichiarazioni o enunciazioni che in qualche modo possano ledere l’immagine dell’amministrazione pubblica“, ha dato il là a forti critiche.
I primi a contestare il documento – nel quale si faceva tra l’altro riferimento all’art. 494 del d.lgs. 297/94, attraverso cui si sancisce di comminare verso il personale docente “sanzioni disciplinari per atti non conformi alla responsabilità, ai doveri e alla correttezza inerente alla funzione” – sono stati i docenti e personale Ata del territorio: al liceo classico ‘Muratori’ di Modena, ad esempio, è stata approvata una mozione contro il “carattere intimidatorio della circolare“. Facendo più volte riferimento alla libertà di manifestare il proprio pensiero, garantita dall’articolo 21 della Costituzione, il personale ha approvato un documento tramite il quale chiede le dimissioni di Limina, sottolineando le gravi minacce rivolte dal direttore dell’Usr attraverso vere e proprie “sanzioni per i non allineati“. Nella mozione i lavoratori hanno anche annunciato che utilizzeranno, contro l’attuazione del provvedimento, “tutti gli strumenti sindacali e politici sanciti dalla Costituzione e dal diritto del lavoro“.
Con i lavoratori si è subito schierata la Flc-Cgil: per il suo segretario generale, Domenico Pantaleo, la nota del direttore dell’Usr “è inaccettabile e illegittima” perchè“rappresenta una gravissima lesione alla libertà di manifestazione del pensiero, tra l’altro alla vigilia di una manovra che si prefigura pesantissima per l’occupazione e le retribuzioni dei dipendenti pubblici“. Il leader dei lavoratori della conoscenza della Cgil ritiene quindi che “l’unica risposta” plausibile per rimediare al tentativo di mettere “il bavaglio ai lavoratori e alle lavoratrici“ non può essere che “il ritiro immediato della nota e le dimissioni del direttore dell’Ufficio scolastico regionale dell’Emilia Romagna“.
Di tutt’altro avviso il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, il quale ha detto di condividere e sostenere “pienamente l’operato” di “Limina che ha invitato tutto il personale della scuola ad osservare un comportamento istituzionale“. Secondo Gelmini “è lecito avere qualsiasi opinione ed esprimerla nei luoghi deputati al confronto e al dibattito. Quello che non è consentito è usare il mondo dell’istruzione per fini di propaganda politica che nulla hanno a che vedere con i compiti della scuola. Chi desidera fare politica – ha concluso – si candidi alle elezioni e non strumentalizzi le istituzioni“.