Il direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale dell’Emilia-Romagna Stefano Versari illustra la drammatica situazione che si è creata nella regione dopo le alluvioni delle scorse settimane. Tante le scuole colpite e inagibili, tantissimi i danni a docenti, studenti e personale scolastico e tantissimo il materiale didattico perduto. Per questo serve l’aiuto di tutti:
“In questo stesso giorno di undici anni fa, il 29 maggio 2012, il territorio emiliano veniva colpito da una seconda drammatica scossa sismica, successiva a quella del 20 maggio, che provocò ulteriori vittime, immensi danni e la distruzione o il danneggiamento di oltre 100 edifici scolastici. Per sostenere le scuole fatte di edifici, di dotazioni e, prim’ancora, di persone – accompagnati dalle innumerevoli proposte di aiuto pervenute, fu attivata di lì a pochi giorni l’iniziativa #adotta una scuola.
Undici anni sono trascorsi. Un’alluvione con correlato dissesto idrogeologico, senza pari in queste terre a memoria d’uomo, ha colpito nel maggio 2023 la nostra regione, accanendosi in particolare sulla Romagna. Numerosi territori urbani sono stati allagati. Oltre 700 le strade inagibili o solo parzialmente agibili. Oltre 20.000 le persone evacuate dalle proprie case.
Nutrito il numero degli edifici scolastici che sono stati invasi dalle acque e sono attualmente inagibili, danneggiati, a rischio frane. In più casi attrezzature didattiche, tecnologiche, laboratori risultano danneggiati o irrimediabilmente perduti. Così pure per serre e macchinari vari. Per arredi d’aula e dotazioni informatiche, mense, palestre. La “conta” dei danni è in evoluzione. A questi andrà aggiunta la “conta” dei danni materiali subiti da molti di coloro che fanno scuola – studenti, docenti, personale scolastico – che hanno perso tutto quanto era nelle loro case, tra cui le proprie dotazioni didattiche.
Frane. Buche. Crepe. Metafore che si sono determinate nella coscienza e nella psiche di molte delle persone colpite dagli eventi. Occorrerà tempo per individuarle. E come accade per crepe e buche sul terreno, potrà accadere che si aprano buche improvvise nelle coscienze. Perché gli smottamenti lavorano dall’interno del proprio essere. La scuola non è ambulatorio psicologico. Eppure, è importante tenga conto di quanto tale evento andrà a comporre, in misura differenziata, la struttura delle persone costituenti la comunità scolastica.
Mentre tutto ciò è divenuto triste realtà, sono giunte le prime offerte di aiuto rivolte alle scuole e alle comunità scolastiche colpite, da parte di scuole, associazioni, Enti e istituzioni. Si è dunque valutata, d’intesa con l’Assessore alla scuola della Regione Emilia-Romagna, Paola Salomoni, l’utilità di rinnovare l’esperienza del 2012, utilizzando allo scopo la casella:
alluvioneromagna@istruzioneer.gov.it
cui inviare eventuali proposte di aiuto a scuole e comunità scolastiche colpite, per pronti interventi, ripristini didattici, informatici, tecnologici, dotazioni librarie, sostegni alle molteplici situazioni in essere. Questo Ufficio metterà in contatto le “proposte di aiuto” intervenute con le scuole interessate, per realizzare il rapporto diretto fra loro. Si renderà conto delle “adozioni di scuole” nella sezione dedicata all’emergenza di questo Ufficio (https://www.istruzioneer.gov.it/in-primo-piano/)”.
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