Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani intende, in considerazione dell’intenzione espressa da parte del Governo di prorogare lo stato di emergenza dal 31 luglio al 31 dicembre e della crescita della curva di contagio, desumibile dai dati resi disponibili dalla protezione civile, riproporre alcuni nodi concettuali di cogente importanza non solo per il mondo della scuola, ma per tutto il Paese, sui quali erano state evidenziate alcune possibilità di sviluppo in più occasioni.
Si profila per il nuovo a.s. imminente una prospettiva incerta: probabile sdoppiamento delle classi; ritorno alla DaD quasi sicuro; responsabilità immani per i dirigenti scolastici; richiesta di mobilità inevasa da parte di quasi tutti i docenti della classe di concorso A046 – discipline giuridiche ed economiche e di un numero cospicuo di educatori della scuola primaria (“esiliati” l. 107/2015), i quali, nell’eventualità dovessero ammalarsi in servizio, potrebbero costituire motivo di contenzioso giuridico di non lieve entità in quanto personale fuorisede soggetto a spostamenti continui necessari per il ricongiungimento familiare.
Dobbiamo necessariamente ribadire quanto dovrebbe pesare il fattore anagrafico, tra i più elevati, per lavoratori esposti ai rischi della vicinanza con studenti giovanissimi e dell’utilizzo quotidiano con diversi vettori affollati, sulla cui sicurezza si delineano margini di dubbio sostanziali, considerando l’abbassamento della guardia sulle norme anticovid 19 riscontrabile in ogni area del Paese.
Il segretario generale del CNDDU, prof. Avv. Alessio Parente, in merito al completo stallo in fase di mobilità della classe A046 – discipline giuridiche ed economiche e visto l’avvio della disciplina Educazione civica per l’a.s. 2019/2020, ha avanzato la seguente proposta per consentire l’assegnazione provvisoria-utilizzazione presso scuole di ogni ordine e grado ove verrà attivata tale materia. Alcune basi giuridiche a sostegno dell’iniziativa sono: – l’art. 2 co. 4 l.n. 92 del 20 agosto 2019 prevede che l’insegnamento dell’Educazione civica avvenga da parte di docenti abilitati nella classe di concorso A-46; – il DPR 19/2016 individua quale unica classe di abilitazione per l’insegnamento delle discipline economiche e giuridiche, la classe A-46; – l’art.7 comma 4 del CCNI; – l’art.2 comma 3 del CCNI.
Come intervenire sulle operazioni di assegnazione e utilizzazione del 2020/2021?
ASPETTO PRATICO
Inserire nell’applicativo della domanda online una casella specifica
[ ] dichiara di essere disponibile all’accettazione di incarichi di insegnamento per la disciplina Educazione civica presso scuole secondarie di secondo grado
[ ] dichiara di essere disponibile all’accettazione di incarichi di insegnamento per la disciplina Educazione civica presso scuole secondarie di primo grado
[ ] dichiara di essere disponibile all’accettazione di incarichi di insegnamento per la disciplina Educazione civica presso scuole primarie
ASPETTO REGOLAMENTARE
L’intervento a livello di bando non risulta, a parere del C.N.D.D.U. necessario, essendo la normativa vigente particolarmente chiara. Nonostante ciò, è possibile introdurre nel corrispondente bando un testo tipo
“per l’anno scolastico 2020/2021, il docente in possesso dell’abilitazione per l’insegnamento delle discipline giuridiche ed economiche, può presentare istanza di assegnazione provvisoria/utilizzazione presso le scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado per l’insegnamento Educazione civica”
Rischi in caso di mancata attuazione della proposta
– Danno erariale
1) Diretto, derivante dagli incarichi per l’insegnamento dell’Educazione civica conferiti dai Dirigenti a docenti non abilitati sulla classe A-46, sulla base di un’interpretazione latu sensu della normativa;
2) Indiretto, derivante dai contenziosi iniziati dai docenti della classe a-46.
– Violazione delle norme di sicurezza sul lavoro e, in particolare, di quelle relative alla prevenzione dai rischi di diffusione di epidemie.
1) La condotta consistente nell’obbligare il docente della classe A-46 a spostarsi periodicamente dalla regione di residenza a un’altra regione, laddove risultino, proprio nella regione di residenza, vacanti e disponibili i posti relativi all’insegnamento di Educazione civica, è valutabile in sede di responsabilità amministrativa, civile e contabile, senza escludere l’ipotesi di responsabilità penali eventualmente connesse.
Il CNDDU precisa che tali osservazioni – proposte operative sono state presentate ai referenti del Ministero dell’Istruzione.
Romano Pesavento
Presidente CNDDU
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