La campagna di stampa sulle vacanze pasquali troppo lunghe a scuola quest’anno (perché si attaccano con il ponte del 25 aprile e per alcuni istituti scolastici con il ponte del 1° maggio) è fuorviante.
Si confonde la necessità delle famiglie che lavorano in questi giorni con il bisogno di custodia dei figli. Ma la scuola non è una baby-sitter. Essa deve assicurare i 200 giorni di lezione e ogni regione stabilisce il calendario scolastico, cui il Consiglio d’Istituto, dove sono presenti anche i rappresentanti dei genitori, può aggiungere altri giorni di sospensione didattica, nel rispetto di tale tetto.
Se si vuole intrattenere gli studenti a scuola anche in queste vacanze, nei pomeriggi, il sabato quando molte scuole sono chiuse, e d’estate (ricordiamo anche la polemica sulle vacanze estive troppo lunghe), si paghino le associazioni di educatori che possono assolvere allo scopo.
Lasciate che i docenti (e i dirigenti scolatici) si riposino da un lavoro entusiasmante quanto si vuole, ma oggi molto stressante.
E anche gli studenti hanno bisogno di una pausa dallo studio ogni tanto.
Ben vengano le scuole aperte per fare teatro, arte, musica, sport, come ha proposto l’associazione TreeLLLe, ma attività affidate appunto agli educatori.