Il Report Farigilitalia “Il costo dei figli” reso noto da Area Studi Legacoop e Ipsos, racconta di famiglie italiane alle prese con scelte, rinunce e acquisti per sé stessi. Per un terzo delle famiglie italiane il costo dei figli si aggira fra il 40% e il 70% dell’intero bilancio. Ad incidere sulle spese sono soprattutto l’abbigliamento, i libri scolastici, le attività sportive, le rette scolastiche e universitarie
Se ne parla in questi giorni, poiché in Italia e non solo, i costi delle vacanze sono spesso al di fuori delle possibilità del nucleo familiare: secondo il report lo svago e la mobilità per il 45% incidono pesantemente sul bilancio.
Anche nel Regno Unito i costi legati alle vacanze per le pause estive sono sotto indagine secondo una ricerca condotta dall’ente di beneficenza per l’infanzia Coram nel Regno Unito, arrivano oltre le 1.000 sterline a bambino. Le famiglie britanniche pagheranno, in media, 1.049 sterline per l’assistenza estiva ai bambini di età compresa tra i quattro e i quattordici anni – 635 sterline in più rispetto a quanto pagherebbero per sei settimane.
La ricerca nel dettaglio descrive i costi rispetto alle aree geografiche, per cui, per esempio, per i genitori del sud-est dell’Inghilterra, al di fuori di Londra, il costo sarà di 216 sterline a settimana, per quelli del Galles 209 sterline a settimana, e per quelli del centro di Londra, la media settimanale è di poco inferiore alle 153 sterline.
La direttrice di Coram ha detto troppe famiglie temono l’inizio delle vacanze estive, che invece di essere un momento in cui le famiglie si riposano, giocano e si divertono insieme, molti genitori si preoccupano di come pagare l’assistenza all’infanzia per le vacanze durante la lunga pausa estiva.
Il rapporto del Coram chiede al governo britannico di estendere il programma Holiday Activities and Food in Inghilterra oltre la data prevista di fine marzo del prossimo anno e di aumentare l’offerta di vacanze per i bambini più grandi, per quelli delle aree rurali e per quelli i cui genitori lavorano con orari atipici.
L’anno scorso il programma di attività per le vacanze ha raggiunto più di 680.000 bambini in Inghilterra, di cui 460.000 con diritto al pasto scolastico gratuito. Si prevede che il governo deciderà il futuro finanziamento nel prossimo bilancio e nella revisione della spesa.
Federconsumatori ha svolto un’indagine a proposito di costi e qualità e indica i costi proibitivi: 760 euro a figlio se frequenta un privato, 380 se va al pubblico
In questo settore, ha commentato il responsabile della Fp Cgil nazionale Stefano Sabato, c’è l’anarchia più totale, un’assenza di regole e un’estrema frammentazione. Si va infatti da buone pratiche offerte dal pubblico, con appalti, accreditamenti e bandi di gara fatti con tutti i crismi, che finanziano o cofinanziano le attività. Ma ci sono anche situazioni di vera e propria anarchia: dalla piscina di quartiere o la polisportiva sotto casa che impiegano lavoratori pagandoli con rimborsi o addirittura al nero. Nel privato dove, secondo l’indagine della Cgil, si colloca da Nord a Sud la stragrande maggioranza della richiesta dell’utenza, la compagine dei datori di lavoro è articolata, da istituzioni no profit, cooperative, aziende, parrocchie e polisportive che danno da lavorare con grande varietà di contratti precari: dai contratti a chiamata ai voucher, dalle collaborazioni occasionali ai co.co.co, molto lavoro stagionale e volontariato.
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