Saranno delle vacanze pasquali record quelle che, almeno per la durata, si avviano a vivere molti docenti e studenti della scuola italiana: la coincidenza delle Pasqua con le elezioni regionali e amministrative del 3 e 4 aprile ha, infatti, permesso a quasi tutti gli istituti che ospitano anche i seggi elettorali di sospendere l’attività didattica per ben due settimane. Uno stop forzato che associa, forse per la prima volta, il periodo di lontananza dai banchi a quello delle festività natalizie.
I primi ad usufruire della pausa didattica saranno gli studenti del Lazio e della Lombardia, a casa da mercoledì 23 fino a mercoledì 30 marzo: sempre che la scuola frequentante non sia anche seggio elettorale, perché in tal caso il Collegio docenti, all’inizio dell’anno, potrebbe aver posticipato il ritorno addirittura al 6 aprile: l’unico vincolo imposto dal Ministero dell’Istruzione ai docenti è infatti quello di predisporre un piano didattico che si articoli su almeno duecento giorni complessivi per anno scolastico; ogni Collegio può quindi autonomamente decidere, anche sulla base di esigenze degli studenti, in quali giorni sospendere le lezioni. I docenti che svolgono servizio in scuole che sono anche sedi elettorali hanno quindi evitato da far tornare i ragazzi sui banchi solo per uno o due giorni: prima del consultazioni elettorali, ma anche al termine per la disinfestazione dei locali, occorrono infatti ulteriori giorni da sottrarre alla didattica.
Nn tutti gli studenti andranno però in vacanza nello stesso periodo: gli ultimi a lasciare la scuola per la Pasqua saranno gli studenti della Liguria, la cui direzione scolastica regionale ha deciso di lasciare aperte le scuole sino a giovedì 24 marzo compreso.
I più solleciti a tornare in classe, martedì 29 marzo, saranno invece gli studenti del Veneto e di Trento; mercoledì 30 toccherà a quelli di Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria e provincia di Bolzano; il giorno dopo, giovedì 31, ai rimanenti. Sempre che nella scuola non si proceda alle votazioni.
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