‘Gentile’ Matteo Renzi a me è arrivata questa lettera di un professore umbro che si chiama Pinco Pallino.
Anche a me piace condividerla senza aggiungere nulla. E riflettere insieme su quanto sia cruciale per la nostra società il ruolo di docente, oggi più che mai.
“Sono arrivati. 500 euro, tondi tondi. Non una chiacchiera o una promessa, ma un fatto. 500 euro sul mio conto corrente, provenienti dal Ministero della Pubblica Istruzione. E come me ad ogni insegnante di ruolo di questo paese (chi se ne frega dei precari…), dall’infanzia al liceo.
E’ la prima volta che succede in 25 anni che faccio questo mestiere, in cui di governi e di ministri ne avrò visti passare due dozzine. E’ la prima volta che un governo cerca in maniera così sfacciata di ‘comprarsi’ noi docenti, con quella che sembra tanto una mancia scriteriata! Se si vuole il bene dei docenti, si sblocchino gli stipendi, si adeguino alle medie degli altri paesi e li si metta nelle condizioni di poter svolgere dignitosamente il loro lavoro!
Questo sarebbe dovuto essere un bonifico per la mia formazione e aggiornamento. Avrei voluto fare un abbonamento al teatro, ma ci sono altre priorità familiari e comunque non avrei i soldi per pagare la baby-sitter. Li utilizzerò quindi per comprare un computer per i miei due figli, non avendo avuto fino ad ora la possibilità di farlo a causa delle nostre condizioni economiche (mia moglie non lavora, e viviamo con il mio stipendio di 1300 euro). Oltretutto se volessi utilizzare il pc a scuola non potrei, non essendoci la connessione internet…
Una domanda però mi sorge: se il governo avesse voluto utilizzare questi soldi per aggiornare noi docenti, perché non sono stati predisposti dei corsi di aggiornamento a scuola obbligatori, ma retribuiti? Mi sembra che il M5S l’avesse proposto con degli emendamenti. In questo modo ci saremmo sentiti gratificati e questi soldi sarebbero veramente serviti per la formazione professionale.
Se i nostri stipendi fossero uguali a quelli dei colleghi europei, potrei acquistare il pc per i miei figli e l’abbonamento a teatro senza bisogno di questa elemosina da parte del governo!
Perché gratificare un insegnante è l’investimento migliore di una società lungimirante. E quindi anche il più urgente e sommamente utile. Perché i gessi passano, mentre gli insegnanti restano, come presidio di civiltà e di umanità”