Oggi è un giorno storico per l’Italia e per l’Europa. Il #VaccineDay avvia una nuova fase che ci porterà gradualmente a riappropriarci della nostra normalità in ogni ambito, anche a scuola. Ci vorrà tempo però. Ora non abbassiamo la guardia. Cinguetta così la Ministra dell’istruzione Lucia Azzolina su Twitter.
L’arrivo del V-day era attesissimo. Una giornata, quella del 27 dicembre, che non dimenticheremo facilmente.
Ma come afferma la Ministra ci vorrà tempo perché si torni alla normalità, anche a scuola.
Ricordiamo infatti che sebbene i docenti siano considerate categorie prioritarie per il vaccino, in quanto esposte al virus (come afferma Domanico Arcuri, commissario per l’emergenza Covid), gli insegnanti non saranno i primi beneficiari.
Afferma il nostro direttore di testata Alessandro Giuliani in un precedente articolo: i primi vaccinarsi saranno medici, infermieri e tutti gli operatori in campo sanitario. Contemporaneamente, si vaccineranno dipendenti e ospiti delle Rsa. E siccome l’arrivo garantito, al momento, è di “sole” 470 mila dosi a settimana, viene da sé che serviranno alcuni mesi prima di procedere con le altre categorie. Tra l’altro, va ricordato che i docenti figurano tra quelli che verranno vaccinati in seconda battuta, ma comunque in via sempre prioritaria.
Un importante intervento sul Vaccine day arriva dal Ministro per gli affari regionali e le autonomie Francesco Boccia, che sui social parla di Italia, di Europa, di regioni:
Da oggi l’Italia delle Regioni è chiamata a uno sforzo che non ha precedenti nella sua storia e che resterà nei decenni che verranno. Uno sforzo e un risultato europeo, di un’Europa cambiata con la pandemia e più unita. L’avvio della campagna di vaccinazione contro il Covid avviene simultaneamente nei diversi Paesi europei a conferma che siamo una comunità di donne e di uomini uniti da grandi ideali e non solo da una moneta comune, segna quel colpo di rasoio che dovrà separare uno dei momenti più bui della vicenda umana dai prossimi anni che ci auguriamo di speranza e benessere.
Un giorno che entrerà nella storia fuori dai colori politici, dice ancora il Ministro: Le Regioni e gli enti territoriali, braccia e gambe dell’unico Stato nazionale, oggi sono la nostra trincea di questa guerra a un nemico silenzioso e spietato che può essere combattuto e vinto solo se ciascuno di noi riuscirà a mettere da parte il proprio io e sentirsi parte di un corpo unico. Lo Stato è stato e sarà sempre al fianco delle Regioni chiamate oggi ad assicurare i servizi di vaccinazione che, grazie all’abnegazione della sanità nazionale, del commissario all’emergenza, della Protezione civile e dello straordinario sforzo delle nostre forze armate e delle forze dell’ordine, devono essere veloci ed efficienti.L’avvio simbolico della campagna è un piccolo ma significativo passo.
E fa riferimento al coordinamento Stato Regioni Enti Locali, che abbiamo visto spesso in campo in questi mesi, anche in relazione alle questioni scolastiche, per attivare quei protocolli di sicurezza che solo un lavoro congiunto tra lo Stato, le regioni, le scuole, ha reso possibile. Afferma infatti il Ministro Boccia: il coordinamento Stato Regioni Enti Locali, che è stato lo strumento principale di coordinamento delle azioni sui territori, resterà convocato in modo permanente e sempre pronto a riunirsi in poche ore per assicurare rapidità ed efficacia degli interventi.
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