Il sondaggio Emg-Different/Adnkronos, in seguito all’ok al vaccino per 12-15enni dell’Ema e poi dell’Aifa, svela la posizione degli italiani sul tema.
Sette su dieci si dicono favorevoli al vaccino per gli adolescenti, le cui somministrazioni inizieranno a partire dal 3 giugno. Il 71% del campione si è detto favorevole, il 20% contrario e il 9% ha preferito non rispondere. Una quota di genitori è preoccupata, come riferiamo in un altro articolo, ma non costituisce fascia maggioritaria.
Spiega Adnkronos: tra i favorevoli, il 75% sono uomini e il 68% donne. Piuttosto uniforme la risposta nelle diverse fasce d’età: è d’accordo con il vaccino per gli adolescenti il 75% degli italiani tra i 18 e i 34 anni, il 67% di quelli tra i 35 e i 54 e il 72% di over 55. Quanto alle differenze in base all’area geografica, Centro e Sud sono in testa per numero di favorevoli con il 76% e il 74%, seguiti da Nord Est (71%), Nord Ovest (68%) e Isole (67%).
Il sondaggio è stato realizzato il 31 maggio 2021 con il metodo della rilevazione telematica su panel, su un campione di 1.568 casi.
Sull’argomento in queste ore si è espresso anche Andrea Crisanti, microbiologo dell’Università di Padova, che ha rilevato una problematica etica importante in fatto di vaccini ai più piccoli. Bambini e ragazzi, infatti, sono categorie che soffrono di Covid in modo lieve, ragion per cui per loro eventuali rischi da effetti collaterali del vaccino diventerebbero un costo elevato a fronte di un beneficio basso. Tuttavia, sottolinea Crisanti: “I ragazzi devono vaccinarsi perché se non si vaccinano i ragazzi – spiega il professore – non raggiungiamo l’immunità di gregge”.
Il report del Ministero della Salute del primo giugno parla di 35.131.484 somministrazioni totali (delle quali circa 147 mila ai 16-19enni) con 12.169.081 persone che hanno ultimato il ciclo vaccinale con la seconda dose, oltre il 20% della popolazione italiana.
Alla luce dell’alto tasso di vaccinazioni che va crescendo rapidamente e continuerà a farlo fino a settembre, il nostro Paese inizia a confidare in un rientro in classe e in una riapertura scuole in sicurezza. Come abbiamo riferito in altri articoli, quella dei vaccini agli adolescenti è una notizia che apre una prospettiva di normalità per la scuola. Classi con alunni e docenti vaccinati, infatti, potrebbero dire addio alla DaD, per lo meno in chiave emergenziale. Potrebbe invece diventare una formula organica, ben integrata nelle modalità ordinarie di scuola, secondo quanto sembra volere il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. Di recente, in Parlamento il Ministro ha dichiarato: “L’acronimo DaD è diventato insopportabile, ma dobbiamo fare tesoro dei lati positivi della DaD. I lati negativi li conosciamo: primo fra tutti l’isolamento. In presenza si costruiscono gli affetti e l’empatia”.
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