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Vaccini 12-15 anni, alcuni aspetti possono frenare l’ok dei genitori

Il vaccino per la fascia d’età 12-15 anni è stato definitivamente approvato. Dopo l’ok dell’Ema, è arrivato anche quello dell’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco). Non resta adesso che definire modalità e tempi, anche se qualche giorno fa, il ministro della salute Speranza si è espresso, affidando ai pediatri il compito di espletare le somministrazioni ai minori.

C’è però un’altra categoria importante che bisogna considerare: i genitori. Secondo molti, la vaccinazione ai figli minorenni, non verrà accolta con esitazione poiché gli adolescenti arrivano da un anno e mezzo di lockdown che li ha pesantemente segnati. L’esempio degli Stati Uniti, dove c’è stata un’ottima risposta alle somministrazioni, insegna.

C’è però un 15% di genitori esitanti che potrebbe complicare l’immunità di gregge. Il loro parere negativo bloccherebbe il vaccino al figlio e in caso di disaccordo fra madre e padre si può finire anche in tribunale e la decisione affidata al giudice. Non basta la volontà del figlio, ma serve il consenso dei genitori. Secondo il rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità, come riporta ‘La Repubblica‘, la paura di effetti collaterali porta alla maggiore esitazione, poi c’è una percentuale non stimata con esattezza di no vax.

C’è poi l’aspetto legato al rischio che corrono bambini e ragazzi. Si tratta di categorie che soffrono di Covid in modo lieve, che per fortuna non corrono gravi pericoli e non subiscono solitamente gravi conseguenze dai contagi. Di quest’ultimo aspetto alcuni genitori tengono conto e, seppur una minima parte, non crede sia necessario farli vaccinare. L’Organizzazione Mondiale della Sanità chiede da tempo che i paesi ricchi donino a quelli più poveri i vaccini (destinati ai ragazzi) per gli anziani e le persone fragili. L’importanza però di vaccinare gli adolescenti sta nel fatto che questi ultimi, pur non ammalandosi in maniera grave, fanno circolare il virus, diventando un pericolo per gli altri.

Pur considerando tutti questi aspetti si può comunque affermare che la tendenza generale è quella di vaccinarsi e far vaccinare gli adolescenti il più possibile per mettersi alle spalle questo periodo buio.

Daniele Di Frangia

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