L’Agenzia ligure per la sanità ha fatto sapere che, dai dati rilevati al 31 dicembre 2018, “è possibile stimare il numero indicativo di soggetti non ancora in regola con le vaccinazioni richieste in Liguria, pur non disponendo di informazioni complete, circa 1.600 soggetti potrebbero essere esclusi dalla frequenza dei servizi scolastici per l’infanzia in tutto il territorio regionale”.
Percorso per favorire le vaccinazioni
Per evitare questo l’Agenzia ligure e Ufficio scolastico regionale hanno avviato un percorso per favorire le vaccinazione anche con una corsia preferenziale da subito. E’ scaduto il tempo per dimostrare la copertura vaccinale o di avere un appuntamento per farlo.
Tuttavia sarebbero 15 bimbi sospesi per vaccini in Liguria
e costretti a restare a casa perchè non in regola con le vaccinazioni. Una decina di bambini a Genova, tre nello spezzino e almeno due nel Chiavarese sono stati sospesi dopo le verifiche eseguite dagli uffici comunali che hanno avvertito le scuole e le famiglie. Un bimbo di 5 anni è stato sospeso dalla scuola materna e altri due sono stati sospesi alla Spezia, una decina a Genova e due in Valfontanabuona, perchè i genitori non hanno presentato la certificazione per le vaccinazioni obbligatorie.
A Bologna 300 non in regola
A Bologna sarebbero 300 non in regola, si tratta, su 8.000 iscritti ai nidi e alle scuole d’infanzia, di bambini a cui sarebbe stata consegnata alcuna documentazione aggiuntiva sui vaccini da parte dei genitori. Per questo, è risultato non in regola circa il 4% degli iscritti. A fornire questo dato è stato il Comune che manderà una mail di avvertimento che potrebbe portare anche alla sospensione. Come previsto dalla Legge Lorenzin, infatti, senza la documentazione scattano le limitazioni.
Roberto Burioni minacciato
Ma c’è pure la notizia secondo la quale Roberto Burioni, virologo dell’Università Vita-Salute San Raffaele, sarebbe stato minacciato dai no-vax, così come lui stesso afferma all’Adnkronos Salute. Burioni da diversi anni è diventato il punto di riferimento sui social, con un sito ‘ad hoc’ e con un manifesto firmato fra gli altri da Matteo Renzi e Beppe Grillo, delle battaglie a favore della scienza e dei vaccini.
Molti i dibattiti sui vaccini
“Ho iniziato tre anni fa – ricorda il virologo – discutendo di vaccini con Red Ronnie e Eleonora Brigliadori. Questo non succede più, perché gli italiani hanno preso coscienza e hanno preso posizione. Noi abbiamo un passato non proprio positivo su questo senso, pensiamo al caso Di Bella e a quello Stamina. Situazioni in cui lo Stato ha barcollato con troppa accondiscenda nei confronti dei ciarlatani. L’unica cosa che noto è che l’obbligo vaccinale per l’iscrizione a scuola è applicato a macchia di leopardo e questo – spiega – non va bene”.
“Oggi le case farmaceutiche hanno sui social una reputazione peggiore dei produttori delle mine antiuomo”.