Sulla vaccinazione dei bambini di età dai 5 agli 11 anni, si continua a discutere. Dopo l’approvazione dell’agenzia del farmaco americana e le previsioni ottimistiche del coordinatore del Cts Franco Locatelli che aveva ipotizzato che già entro Natale si potesse procedere con le somministrazioni, si registrano posizioni più caute come quella di Andrea Crisanti, professore di microbiologia all’Università di Padova. Lo ha fatto intervenendo ad ‘Agorà’ su Rai 3: “Aspettiamo nuovi dati più estesi, una volta che li avremo potremo procedere alla vaccinazione anche dei piccoli in sicurezza. Otto-nove vaccinazioni obbligatorie si fanno proprio da piccoli, non c’è problema da questo punto di vista ma trattandosi in questo caso di vaccini nuovi dal punto di vista tecnologico è meglio eccedere in cautela”. Secondo i dati Pfizer in arrivo dagli Stati Uniti non ci sarebbero pericoli (campione di 3.500 bambini).
Sulla terza dose, Crisanti specifica che andava spiegato già in precedenza che la protezione del vaccino è limitata a sei mesi. “Dai dati disponibili emerge che dopo sei mesi la protezione del vaccino contro l’infezione cala dal 95 al 40% mentre quella contro la malattia e forme gravi scende dal 90 al 65%”.
Per questo serve presto la terza dose: “La maggior parte degli italiani si è vaccinata tra aprile e luglio, rischiamo tra qualche mese di avere ambienti meno sicuri e maggiori infezioni. Giusto dare priorità ai soggetti fragili e anziani, ma dopo non c’è nulla di male a estenderla a tutti” ha concluso Crisanti.
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