La battaglia contro il Covid non è finita, come ha sostenuto di recente anche l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dobbiamo prepararci alle recrudescenze dell’autunno prossimo e in questo contesto si fa sentire la voce della Commissione Salute dell’Accademia Nazionale dei Lincei e Società Italiana di Pediatria: “Considerato che l’infezione da SARS-CoV2 persisterà per anni, è importante che oggi tutti i bambini vengano vaccinati,” è l’appello redatto in un documento congiunto in cui viene ribadita l’importanza della vaccinazione Covid-19 per i bambini tra 5 e 11 anni.
In questa fascia d’età solo il 30% ha completato il ciclo vaccinale e solo il 37% ha fatto la prima dose.
La bilancia rischi-benefici cade decisamente sul secondo peso, rilanciano ancora una volta i pediatri, ma occorre vincere le resistenze delle famiglie. Il documento afferma che molti genitori non si rendono conto dei rischi della malattia grave e delle complicanze del Covid-19 e per questo sono riluttanti a vaccinare i propri figli, e si sofferma anche sugli effetti negativi della disinformazione messa in atto da persone prive di conoscenze scientifiche, che possono favorire la diffusione della pandemia.
“A tal fine – si legge nel documento – il ruolo più importante per i bambini di 5-11 anni è quello dei pediatri, che possono fornire risposte alle domande e ai dubbi posti dai genitor”.
Se è vero – si legge nel documento – che l’infezione in età pediatrica si presenti spesso con sintomi ridotti, è anche vero che i bambini possono comunque sviluppare forme gravi o andare incontro a possibili complicanze del Covid-19, come la Sindrome infiammatoria multi-sistemica (risposta infiammatoria che può avvenire dalle 2 alle 6 settimane dopo il contagio) e il Long Covid.
In Italia l’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) ha documentato, dall’inizio della pandemia fino al 16 febbraio 2022, ben 1.441.373 casi nella fascia inferiore ai 12 anni, 9.308 ricoveri in reparti ordinari, 176 in terapia intensiva e 26 decessi.
“La sede migliore per vaccinare i bambini potrebbe essere la scuola” prosegue l’appello. “Per loro infatti, dopo la propria casa, la scuola rappresenta la sede più familiare, e i genitori esitanti potrebbero convincersi a far vaccinare il proprio figlio dopo aver visto che i compagni di classe, una volta vaccinati, non hanno presentato alcun problema”.
Una domanda arrivata alla nostra redazione, ci impone di fare un chiarimento importante sul 30%…
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