La vaccinazione di massa dei bambini da 0 a 16 anni per 12 vaccini obbligatori, stabilita dal decreto Lorenzin, rischia di mettere nel caos le strutture sanitarie regionali.
A lanciare un appello al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è stato il Codacons perchè non firmi il decreto e convochi il Ministro della salute e l’Aifa al Quirinale per chiarimenti prima di approvare la nuova legge sulle vaccinazioni.
L’associazione annuncia inoltre che martedì presenterà un rapporto sulle vaccinazioni al capo dello Stato e successivamente alla stampa.
Sembra infatti che le attese medie vanno dai tre ai cinque mesi, per cui chi telefona oggi può sperare di vaccinare il figlio a novembre. Un mese e mezzo dopo l’inizio della scuola: il rischio è di non trovarsi in regola con la legge. Nei nidi e negli asili questo vorrebbe dire che il bambino non può essere iscritto. Nelle scuole elementari, medie e superiori (fino a 16 anni) invece i genitori sarebbero costretti a pagare fino a 7.500 euro di multa, oltre a una segnalazione al tribunale dei minori che potrebbe optare addirittura per la revoca della patria potestà.
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Tuttavia una soluzione, ventilata dalla ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli, dovrebbe essere una norma transitoria del decreto secondo cui è sufficiente aver fatto la richiesta di vaccinazione per poter essere iscritti. Rimane comunque il problema di fondo: le stime delle società scientifiche parlano di 500 mila bambini da vaccinare, facendo un calcolo di massima delle coperture vaccinali (che vanno dall’85% del morbillo, che ha causato l’allarmante epidemia degli ultimi mesi, al 95% abbondante di polio, tetano, difterite, epatite B e pertosse), da cui vanno sottratti i bambini che hanno già contratto le malattie in questione: dunque è evidente che il rischio caos c’è, soprattutto a settembre.
A livello nazionale una delle ipotesi è di coinvolgere direttamente medici di famiglia e pediatri, che si sono già detti disponibili, per aiutare le Asl nelle vaccinazioni
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