A settembre le scuole potranno accettare l’iscrizione anche dei bambini che non hanno fatto le 12 vaccinazioni obbligatorie, purché i genitori presentino la loro prenotazione alla Asl.
È questo l’intendimento su cui stanno lavorando i ministeri, dell’Istruzione e della Salute, in vista dell’approvazione del decreto, a breve in Gazzetta Ufficiale, che ufficializzerà l’obbligo di vaccinazioni in vista del prossimo anno scolastico.
In attesa del decreto interministeriale, però, le Regioni non stanno a guardare. Anzi, sembrano anticiparne gli esiti. Come il Piemonte, dove l’iscrizione a scuola sarà accettata anche se gli alunni non avranno nel frattempo effettuato tutte le vaccinazioni obbligatorie, a patto però che siano state prenotate. E tale prenotazione potrà essere fatta compilando un modulo direttamente all’atto dell’iscrizione a scuole e asili.
A chiarirlo è stato, il 30 maggio, l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Antonio Saitta, coordinatore degli assessori alla Sanità italiani in Conferenza delle Regioni, parlando in Consiglio regionale.
In questo modo, ha spiegato l’assessore, sarà possibile evitare allarmismi tra la popolazione e garantire un ordinato svolgimento delle vaccinazioni, che comporteranno un impegno straordinario per le aziende sanitarie.
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L’assessore si è detto comunque fiducioso nel fatto che il decreto, che sarà a breve pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, contenga tutti gli elementi in grado di dare risposta alle eventuali problematiche delle Regioni.
Ci sono buoni motivi per aspettarsi che la posizione di l’assessore alla Sanità del Piemonte, Antonio Saitta, che è coordinatore degli assessori alla Sanità in Conferenza della Regioni, venga accolta.
“Abbiamo chiesto al Governo – ha spiegato Saitta – di rendere il decreto praticabile, ipotizzando che chi deve essere vaccinato faccia richiesta alla Asl di competenza, avviando così il percorso. In questo modo si darebbe alle Asl il tempo di organizzarsi. Abbiamo fatto anche una richiesta sul fronte dei finanziamenti, domandando al Governo di anticipare i fondi che erano previsti per le vaccinazioni negli anni successivi, in modo di poter affrontare al meglio la situazione, che comporterà un grande sforzo organizzativo”.
“Fra le richieste – ha aggiunto l’assessore – c’è anche quella di mettere in campo una campagna nazionale di informazione con un messaggio univoco di sensibilizzazione dei cittadini. Servirà anche fare formazione agli insegnanti, in modo che possano rispondere alle domande dei genitori”.
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