A livello europeo un numero crescente di nazioni ha sospeso l’uso del vaccino COVID-19 di AstraZeneca, adducendo il timore di complicazioni sanitarie, nonostante l’azienda farmaceutica e i regolatori farmaceutici indipendenti dell’UE, del Regno Unito e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità insistano su più fronti che non ci sono prove che causi problemi.
Da fonti internazionali si apprende che tra le prime a fermare l’uso del vaccino sviluppato dall’Università di Oxford ci sono state la settimana scorsa la Danimarca, l’Islanda e la Norvegia che hanno fermato l’uso del vaccino sviluppato dall’Università di Oxford già da giovedì 11 marzo. La Bulgaria ha sospeso l’uso del vaccino il 12 marzo, dopo che una donna con gravi condizioni di base è morta qualche giorno dopo averlo ricevuto. Un’indagine preliminare ha scoperto che era morta di insufficienza cardiaca, e un’autopsia non ha trovato alcun legame con AstraZeneca. A seguire anche l’Irlanda e i Paesi Bassi hanno fermato la distribuzione.
La Germania ha emesso una sospensione generale – come “precauzione”, ha detto – mentre i casi di coagulazione sono sotto indagine. La Francia ha deciso di sospendere le iniezioni almeno fino a martedì, quando l’Agenzia europea dei medicinali emetterà la sua raccomandazione sul vaccino. Il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato alla stampa che spera di riprendere le vaccinazioni “presto”. Austria, Estonia, Lituania, Lettonia e Lussemburgo hanno tutti sospeso in queste ultime ore l’uso di almeno un lotto di vaccini AstraZeneca consegnati alle varie nazioni.
Nel mondo
Fuori dall’Europa tra le prime c’è stata la Thailandia, che ha bruscamente frenato il vaccino il giorno stesso in cui doveva essere distribuito, venerdì scorso. Gli Stati Uniti hanno accumulato decine di milioni di dosi del vaccino, ma AstraZeneca deve ancora fare domanda alla Food and Drug Administration per l’autorizzazione all’uso medico di emergenza, in attesa dei risultati degli studi clinici statunitensi. Un dirigente dell’azienda ha dichiarato alla stampa internazionale ad inizio marzo che AstraZeneca sperava di richiedere tale autorizzazione “nelle prossime settimane”.
Anche il Sudafrica ha temporaneamente sospeso il vaccino dopo che uno studio clinico su un campione ha rilevato che non è riuscito a proteggere sufficientemente dall’infezione con la variante COVID-19 che si è diffusa nell’area africana. In Indonesia, già dalla settimana scorsa, l’uso del vaccino era stato rallentato. In India, dopo l’allarme internazionale partito dall’Europa, è cominciata in questa settimana con una revisione più profonda degli effetti collaterali post-vaccinazione, anche se nessun caso di coaguli di sangue è stato finora segnalato. Nella Repubblica Democratica del Congo già dalla scorsa settimana si è verificato un rallentamento delle vaccinazioni, che potrebbe portare alla sua sospensione.
Più di 70 paesi in tutto il mondo lo usavano fino alla settimana scorsa.