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Vaccini, autocertificazione per docenti. I presidi: montagna di carta che finirà dentro il cassetto

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Il comma 3-bis dell’articolo 3 del decreto sull’obbligo dei vaccini a scuola estende la sua efficacia dagli alunni a tutto il corpo scolastico, docenti e non.

Tutti entro il 16 novembre dovranno presentare un’autocertificazione comprovante la propria situazione vaccinale. 1,4 milioni di dipendenti dovranno, dunque, produrre un’autocertificazione con una strabordante produzione di scartoffie.

Le conseguenze di questo provvedimento, in realtà, sono incerte.

Focus del Secolo XIX con interviste a dirigenti scolastici liguri che manifestano la loro perplessità: “Questa è l’ultima tegola che si abbatte su noi presidi e sulla scuola”, afferma Maddalena Carlini, preside di un istituto comprensivo genovese. L’obbligo riguarda in primo luogo gli alunni, mentre agli insegnanti e al personale scolastico in generale si limita a chiedere l’autocertificazione: “Richiesta davvero insensata perché l’autocertificazione andrebbe verificata, ma di verifiche la legge non ne parla”.

 

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Nessun accenno nemmeno nella circolare del Ministero della Salute del 16 agosto. Per molti docenti, soprattutto quelli over 40, sarà difficile ricordare tutte le vaccinazioni e sarà ancora più difficile per la scuola verificarle.

Tra l’altro, con la Legge Bassanini, l’autocertificazione ha dignità di un certificato pubblico che però ha aggiunto che l’autocertificazione deve essere verificata se l’amministrazione lo richiede.

Tutto lascia pensare che si risolverà in una montagna di carta che finirà nel cassetto.