Scatta da domani 12 marzo, e non da oggi, lo stop ai bambini che non hanno presentato il certificato che attesta l’avvenuta vaccinazione obbligatoria. Si tratta di una precisazione importante, ad opera del Ministero della Salute.
Il limite di proroga dell’autocertificazione per i vaccini scadeva quindi oggi, essendo stato il 10 marzo una domenica. Ne consegue che scattano da domani, 12 marzo, le misure che impediscono la frequentazione degli asili ai bambini che non hanno consegnato i certificato di avvenuta vaccinazione.
Oggi, quindi, è stato l’ultimo giorno utile per consegnare i certificati.
“Oggi – spiega all’Ansa il presidente dell’associazione nazionale presidi Antonello Giannelli – è l’ ultimo giorno per mettersi in regola con la documentazione che attesti l’avvenuta vaccinazione dei figli: crediamo sarà un giorno abbastanza tranquillo. Il fenomeno delle mancate vaccinazioni, del resto, è abbastanza limitato nelle scuole e questo differimento fu deciso proprio per permettere ai genitori e alle famiglie di mettersi in regola”.
“La disposizione dell’esclusione dalla scuola in caso di vaccinazioni non fatte – ricorda Giannelli – vale per la scuola dell’infanzia, negli altri casi si parla di sole sanzioni amministrative. Aspettiamo domani per capire qual’è la situazione”.
La legge Lorenzin, varata nel 2017, prevede che negli asili nido e nelle scuole materne i bambini non in regola con i dieci vaccini obbligatori indicati dal provvedimento non possano entrare in classe.
Per le elementari e le medie si va invece incontro a una sanzione fino a 500 euro. Una proroga come quella richiesta dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini, sarebbe la seconda, dopo quella di un anno accordata dalla maggioranza nel 2018.
In attesa dei dati ufficiali del ministero della Salute, da alcune Regioni vengono indicazioni confortanti. Le più virtuose sono finora Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia, Puglia e Toscana, dove le coperture per i bambini di 24 mesi hanno superato il 95%.
In Veneto la copertura per il morbillo va dal 93,5% al 95,5%.
Soprattutto questi ultimi valori “rappresentano un dato rilevante, anche nell’ottica degli obiettivi di copertura dell’Oms”, ha osservato Carlo Signorelli, past president della Società italiana di igiene.
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