Il decreto vaccini non porterà alcun pericolo per le iscrizioni a scuola: lo ha dichiarato al Mattino, la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin.
“C’è un anno di tempo per mettersi in regola – ha detto Lorenzin -: entro il 10 settembre 2017 presso i servizi educativi per l’infanzia e le scuole dell’infanzia, ed entro il 31 ottobre 2017 presso le istituzioni del sistema nazionale di istruzione e i centri di formazione professionale regionali basterà l’autocertificazione. Poi, con calma, entro il 10 marzo 2018 sarà possibile presentare la documentazione originale“.
Per essere a posto con le certificazioni, quindi, all’atto dell’iscrizione basta consegnare alla scuola un documento provvisorio o relativo all’appuntamento fissato dalla Asl: a marzo, invece, dovranno essere prodotti i certificati originali.
“Nelle classi – ha continuato – non potranno esserci più di due bambini non vaccinati, uno solo se c’è un malato fragile. Una scelta che non inficia il decreto. Noi speriamo di non farne nemmeno una di sanzione”.
A decidere sui vaccini più consigliati saranno i medici: “È prevista una chiamata proattiva da parte delle Asl e la possibilità di modulazione in base agli andamenti epidemici e alle percentuali di coperture. Si tratta di malattie molto gravi che quando si verificano fanno registrare la corsa alla profilassi”.
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La responsabile del dicastero della Salute ha ricordato, rispondendo al Messaggero di Roma, che “l’obbligatorietà è stata tolta nel 1999, dobbiamo recuperare 17 anni e perché all’inizio del 2017 sono stati segnalati 3.670 casi di morbillo e 3 decessi, con un incremento di oltre il 500% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, a livello di criticità l’Oms dice che sul morbillo siamo il secondo paese tra Europa e Africa”.
Cosa cambia per le famiglie? “C’è il divieto di accesso a scuola tra zero e sei anni se non vaccinati. Questo perché i bimbi più piccoli sono quelli che hanno lo stato immunitario più basso e quindi più esposti a virus e infezioni e più soggetti a trasmetterli. Per quelli dai 6 ai 16 anni rimane obbligatorietà con sanzione. Inoltre è stata tolta la segnalazione al tribunale dei minori e abbiamo diminuito la sanzione da 7.500 a 500 euro“.
Sull’esito del provvedimento, passato a Montecitorio, Lorenzin non ha dubbi: “Il testo non cambierà e metteremo la fiducia, al Senato è stato approvato con 172 sì, un voto assolutamente trasversale. È una svolta storica ed è il più grande piano vaccini riconosciuto anche dal M5S”.
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