L’obbligo di vaccinazione continua ad essere un argomento di discussione nei social, nelle scuole e anche negli organi collegiali.
Una delle questioni più delicate è certamente quella che riguarda la dichiarazione che devono sottoscrivere gli stessi insegnanti. Sul tema siamo già intervenuti, ma forse è opportuno ritornarci.
Sul punto la legge contiene una disposizione chiara, scritta nell’articolo 3-bis del decreto legge 73 così come è stato modificato dalla legge di conversione: “Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, gli operatori scolastici, sanitari e socio-sanitari presentano agli istituti scolastici e alle aziende sanitarie nei quali prestano servizio una dichiarazione, resa ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, comprovante la propria situazione vaccinale”.
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Proprio per questo motivo già in questi giorni i docenti e il personale Ata di tutta Italia sono stati invitati a sottoscrivere una dichiarazione che attesti la propria posizione vaccinale.
Per ogni singola patologia è necessario indicare se si è stati vaccinati, ma è anche possibile barrare la casella che dice “non ricordo”.
Molti docenti si chiedono che cosa potrà succedere nel caso in cui si dichiari di non ricordare.
Sulla questione sia la legge sia la circolare applicativa non prevedono assolutamente nessuna conseguenza, quindi è del tutto evidente che non ci potrà essere nessuna conseguenza.
Quindi, anzichè firmare dichiarazioni dubbie o imprecise o ancor peggio false, è consigliabile barrare la casella del “non ricordo”.
Qualche lettore ci segnala di aver consegnato alla propria scuola il proprio certificato di vaccinazioni, o spontaneamente o su richiesta della scuola stessa.
E’ bene precisare che nessuna norma di legge prevede questa procedura che peraltro comporta anche alcuni rischi di non poco conto dal momento che tali documenti contengono evidenti dati sensibili. E – come abbiamo già più volte segnalato – non esiste al momento attuale nessun regolamento ministeriale che fornisca istruzioni in merito.
In conclusione: per evitare qualsivoglia rischio i docenti potranno tranquillamente dichiarare di non ricordare e il personale amministrativo che opera nelle segreterie farebbe bene a non “maneggiare” documenti e certificati che contengono dati sensibili.