Sui vaccini obbligatori, i dirigenti scolastici tornano alla carica: lo fanno attraverso il presidente dell’Associazione presidi, Antonello Giannelli, che il 4 settembre, in audizione alla Camera – davanti alle Commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio – a proposito della discussione sulle misure che Milleproroghe ha ribadito il suo no alle indicazioni legislative dell’attuale Governo che fa slittare di un anno l’obbligo di presentare i certificati vaccinali per l’iscrizione alla scuola dell’infanzia e agli asili nido.
“Va ritirato l’emendamento che rinvia l’applicazione dell’esclusione della frequenza per i bambini non vaccinati: se passa, abbiamo per questo anno scolastico un rischio di insicurezza per la salute”, ha detto Giannelli.
“Ci sono 10 mila bambini che non possono vaccinarsi per varie ragioni. E assegnare questi bambini a classi particolari non è possibile sia dal punto di vista organizzativo sia perché significa è una forma di segregazione che ripugna”.
A dare manforte al leader nazionale Anp è anche Mario Rusconi, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi del Lazio: intervistato dall’Ansa, l’ex preside del liceo Newton di Roma ha detto che “secondo la legge Lorenzin i bimbi per poter accedere a nidi e scuole dell’infanzia devono portare la certificazione dei vaccini fatti, secondo la circolare ministeriale è sufficiente l’autocertificazione. Questo crea una situazione di grande confusione all’avvio dell’anno scolastico”.
Per Rusconi la situazione di incertezza sta determinando ”molti problemi alle scuole in quanto si attribuiscono enormi responsabilità, che si sarebbero potute evitare, ai dirigenti scolastici. Che, paradossalmente, aggiunge il presidente dell’Associazione nazionale Presidi del Lazio, rischiano denunce sia se il bambino viene ammesso a scuola solo con l’autocertificazione sia se non viene ammesso”. ”Servono indicazioni più chiare e precise – conclude – altrimenti la confusione è inevitabile e a farne le spese sono presidi e famiglie”.
Il malcontento per la piega che sta prendendo la questione vaccini, è stato espresso anche dell’opposizione politica: sempre nel corso delle audizioni alla Camera, Elena Carnevali, della presidenza del gruppo Pd alla Camera, ha detto che “Quella nelle audizioni di oggi è stata una voce unanime: medici, pediatri, dirigenti scolastici, l’Iss concordano sul fatto che il decreto Lorenzin sui vaccini non deve essere modificato”.
“La richiesta del mondo della medicina e della scuola – ha continuato – è unica e inequivocabile: il governo ascolti i diretti interessati e faccia un passo indietro su autocertificazioni e su ipotesi balzane come quella dell’obbligo flessibile. Come giustamente sottolineato anche dall’associazione dei presidi, nel momento in cui procedesse su questa strada il governo si assumerà la responsabilità di un caos su cui era stato avvertito in ogni modo”.
“Cos’altro serve alla ministra Grillo e a questa maggioranza per capire che la campagna elettorale è finita, che il tempo di lisciare il pelo alla cultura antiscientifica a danno della saluta pubblica è finita e ora è arrivato il momento del governo?”, ha concluso la deputata dem.
Dalla sua pagina Facebook, Mara Carfagna, vice presidente della Camera e deputata di Forza Italia, ha detto, invece, che “oggi in audizione alla Camera, i presidi hanno invitato alla ragionevolezza e chiarito perché il Movimento 5 Stelle non solo mette a rischio la salute pubblica eliminando l’obbligatorietà vaccinale, ma con il Ministro della salute Giulia Grillo è incapace perfino di applicare questa malsana idea, gettando le scuole nel caos”.
“Da un lato infatti – ha proseguito Carfagna -hanno presentato un emendamento che rinvia l’applicazione dell’obbligo vaccinale e della presentazione del certificato dei vaccini da parte dei genitori. Dall’altro lato stanno creando confusione sull’applicazione dell’attuale norma aggirandola con una circolare ministeriale che prevede una mera autocertificazione”.
“Ma la legge non si può scavalcare con una circolare, è l’ABC del diritto. Questo pasticcio farà sì che i presidi dovranno comunque rifiutare i bambini senza certificazioni, ritrovandosi anche a spiegare ai padri e alle madri inadempienti che il Governo ha fatto un errore da terza elementare”, ha concluso la forzista.
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