Sette adolescenti su 10 ritengono che vaccinarsi sia importante e che tutti dovrebbero farlo, ma anche se la maggioranza dei teenager italiani è abbastanza preparata sull’argomento ed ha un’opinione positiva sulle vaccinazioni, non conosce però la propria storia vaccinale. Lo rivela l’indagine della Società italiana di pediatria (Sip) ‘Abitudini e stili di vita degli adolescenti’, condotta sugli studenti delle terze medie, e presentata oggi alla Camera nel talk show ‘A scuola di vaccini’. L’evento è promosso dalla Sip nell’ambito degli Stati Generali della Pediatria che si celebrano oggi in occasione della Giornata mondiale del bambino e adolescente. Una platea di adolescenti tra i 13 e i 16 anni ha interrogato pediatri ed infettivologi sui falsi miti sui vaccini.
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Alla domanda ‘a cosa servono i vaccini?’, la maggioranza del campione risponde correttamente: il 71,5% dice ‘a non far venire le malattie’ e soltanto il 2% li ritiene inutili. Altrettanto esigua è la percentuale di chi li ritiene pericolosi, mentre il 7,5 non sa, o non ne ha mai parlato con un adulto. Tuttavia la maggioranza del campione non sa quali vaccinazioni ha fatto. Ma se è comprensibile che la maggioranza dei ragazzi non abbia memoria di vaccini fatti da neonati, colpisce che il 40% non sappia se ha fatto l’antitetanica, e che oltre la metà delle tredicenni non ricordi se ha fatto quella contro il Papilloma virus che viene somministrata a 13 anni.
”Credere che i vaccini non siano più utili – commenta il Presidente SiP Giovanni Corsello – è uno dei più comuni e pericolosi falsi miti da sfatare. Basta guardare a Paesi come la Siria dove a causa della guerra sono state sospese le vaccinazioni e stanno riemergendo malattie come la poliomelite.
Investire sulla conoscenza, a partire dai giovanissimi, può rivelarsi un approccio vincente”. In quest’ottica, la Sip promuoverà nel 2016 una Campagna di comunicazione nelle scuole che punterà a rendere gli studenti ‘ambasciatori’ del messaggio positivo sulle vaccinazioni. (Adnkronos)
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