E’ stata pubblicata nei giorni scorsi la circolare riguardante gli adempimenti vaccinali relativi ai minorenni di età compresa tra zero e sedici anni che frequentano le istituzioni scolastiche, formative e educative – nuove indicazioni operative per l’anno scolastico-calendario annuale 2018/2019.
In base alle direttive sopra indicate, i vaccini per andare a scuola restano obbligatori da 0 a 16 anni, ma i genitori non dovranno portare alcun documento sanitario per dimostrare che i figli sono in regola. Basterà infatti un’autocertificazione nella quale si afferma che i vaccini sono stati fatti o si faranno per poterli iscrivere all’anno scolastico 2018-2019. E il termine resta quello del 10 luglio.
L’associazione nazionale presidi (ANP) però resta molto scettica in quanto, ritiene che le nuove indicazioni non andranno a modificare nulla di ciò che andava modificato: “è di là da venire l’istituzione di una Anagrafe Nazionale dei Vaccini, scrive ANP, molte regioni sono ancora prive di una propria anagrafe vaccinale; non è prevista una data, neanche in termini previsionali, di unificazione delle Anagrafi regionali”.
Inoltre, “sui genitori graverà ancora una volta l’onere della documentazione da produrre e sulle scuole graverà l’onere di verificare la veridicità delle dichiarazioni sostitutive. Non viene neanche ipotizzato un sistema informativo digitale di ‘colloquio’ tra le ASL e le Istituzioni scolastiche”.
L’associazione presidi guidata da Antonello Giannelli, non nasconde la propria amarezza per il mancato riconoscimento del ruolo giocato dalle istituzioni scolastiche fino a questo momento: “pur avendo riconosciuto il significativo innalzamento delle coperture vaccinali a livello nazionale per tutte le fasce d’età, non è stata spesa una parola per ringraziare del lavoro svolto le segreterie amministrative, i dirigenti scolastici e i docenti che si sono trovati a fronteggiare situazioni difficili, sovente in un clima di disinformazione nei confronti di coloro che, ignorando gli obblighi di legge, hanno ostacolato il normale andamento degli adempimenti previsti”.
Pertanto, a parere dell’ANP “viene perciò spontaneo pensare che i continui richiami alla semplificazione, alla unificazione dei sistemi informativi, alla digitalizzazione e alla dematerializzazione delle procedure amministrative sono solo una prassi retorica che non convince più e nella quale l’ANP riconosce il disinteresse dell’Amministrazione verso chi veramente lavora nelle scuole”.
La norma generale sull’autocertificazione prevede infatti che la Pubblica Amministrazione debba comunque effettuare controlli, eventualmente a campione e in modo casuale, per accertare la veridicità della dichiarazione fatta.
Ma qui insorge un problema di non poco conto, già riportato da questa testata: se da una dichiarazione falsa e non controllata dalla Amministrazione dovessero derivare danni a soggetti terzi, a chi andrebbe addebitata la responsabilità e quindi chi dovrebbe risarcire il danno?
Il professore Paolo Fasce, docente a Genova, ha ideato a tal proposito un “modulo-dichiarazione” che ogni genitore potrebbe firmare e consegnare al dirigente scolastico della propria scuola:
“Gentile sig. Dirigente,
apprendo da fonti accreditate del fatto che il prossimo anno scolastico saranno ammessi alla frequenza delle scuole della Repubblica studenti per i quali la vaccinazione sarà autocertificata dai genitori.
Considerato l’ampio movimento cosiddetto “no-Vax” che ha ispirato questo allentamento normativo e il fatto che mi* figli*, frequentante la classe x presso il suo istituto, soffre di una patologia per la quale i rischi di contagio sono esiziali per la sua salute laddove non ci sia la protezione vaccinale cosiddetta dell’effetto gregge, con la presente la invito a procedere ad avviare tutte le verifiche attive del caso, a partire dagli studenti con autocertificazione della classe frequentata da mi* figli*.
In caso di contagio, adiró le vie legali contro ogni operatore o famiglia colpevolmente inadempiente.
Distinti saluti e auguri di buon lavoro”.
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