Politica scolastica

Vaccini: le insidie dell’autocertificazione

L’idea  alla  quale i Ministeri della Salute e dell’Istruzione stanno lavorando, di consentire la frequenza scolastica tutti gli alunni perché la situazione vaccinale venga attestata dalla famiglia con una autocertificazione, pur essendo apparentemente legittima in linea di principio potrebbe comportare non pochi problemi applicativi.

Autocertificazione: cosa dice la norma

La norma generale sull’autocertificazione prevede infatti che la Pubblica Amministrazione debba comunque effettuare controlli, eventualmente a campione e in modo casuale, per accertare la veridicità della dichiarazione fatta.
Ma qui insorge un problema di non poco conto: se da una dichiarazione falsa e non controllata dalla Amministrazione dovessero derivare danni a soggetti terzi, a chi andrebbe addebitata la responsabilità e quindi chi dovrebbe risarcire il danno?

Il “modulo-dichiarazione” di Paolo Fasce

Ed è cosi che il professore Paolo Fasce, docente a Genova, ha ideato un “modulo-dichiarazione” che ogni genitore potrebbe firmare e consegnare al dirigente scolastico della propria scuola. Il modulo, che sta già spopolando su FB, è semplice e lineare ma piuttosto incisivo.

“Gentile sig. Dirigente,
apprendo da fonti accreditate del fatto che il prossimo anno scolastico saranno ammessi alla frequenza delle scuole della Repubblica studenti per i quali la vaccinazione sarà autocertificata dai genitori.
Considerato l’ampio movimento cosiddetto “no-Vax” che ha ispirato questo allentamento normativo e il fatto che mi* figli*, frequentante la classe x presso il suo istituto, soffre di una patologia per la quale i rischi di contagio sono esiziali per la sua salute laddove non ci sia la protezione vaccinale cosiddetta dell’effetto gregge, con la presente la invito a procedere ad avviare tutte le verifiche attive del caso, a partire dagli studenti con autocertificazione della classe frequentata da mi* figli*.
In caso di contagio, adiró le vie legali contro ogni operatore o famiglia colpevolmente inadempiente.
Distinti saluti e auguri di buon lavoro”.

Come potrebbero reagire i dirigenti scolastici di fronte ad una lettera (del tutto legittima e comprensibile) di uno o più genitori di ciascuna classe?

Reginaldo Palermo

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