La polemica sulle vaccinazioni obbligatorie a scuola ha avuto origine nelle dichiarazioni rilasciate dalla ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, alla trasmissione ‘Night Tabloid’.
“Ho pronto un testo di legge che prevede l’obbligatorietà delle vaccinazioni per l’accesso alla scuola dell’obbligo, con un ampliamento delle vaccinazioni obbligatorie indicate dal nostro ministero. L’ho mandato oggi al presidente del consiglio, Paolo Gentiloni, e lo porterò domani in consiglio dei ministri. Ovviamente non potrà essere approvato domani, perchè necessiterà di approfondimenti e di una discussione anche da parte del ministero dell’Istruzione, per valutare se i tempi sono veramente maturi per fare una legge che ci riporti in sicurezza”, ha annunciato il ministro della Salute.
Per precisare, subito dopo, che “necessiterà di approfondimenti e di una discussione anche da parte del ministero dell’Istruzione, per valutare se i tempi sono davvero maturi per fare una legge che ci riporti in sicurezza”.
“Ho immaginato questo decreto – ha chiarito il ministro – che pone l’obbligatorietà per l’accesso alla scuola dell’obbligo, con il ministero della Salute che ogni anno dà la lista di quelle che sono le vaccinazioni obbligatorie, superando anche la dicotomia tra vaccinazioni obbligatorie e raccomandate. Tutte le vaccinazioni che sono nel piano vaccinale approvato nei Livelli essenziali di assistenza sono necessarie per la salute delle persone, poi ce ne saranno un gruppo che saranno obbligatorie per l’accesso alla scuola dell’obbligo”.
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“Stare sotto la soglia vaccinale è un vero e proprio pericolo”, ha aggiunto la ministra.
“L’epidemia in atto di morbillo – ha detto ancora – che oggi ci porta più di 2.220 casi, la dice lunga sulle complicanze che ci possono essere, ma pensiamo alle varie malattie che possono arrivare, anche più gravi”.
Lorenzin ha quindi rilevato come “molte regioni si sono dotate di strumenti normativi che hanno intrapreso questa strada, dalla scuola dell’infanzia, come l’Emilia Romagna, il Lazio e la Lombardia o fino alla materna come ha fatto la Toscana”. “Siamo pronti per un dibattito più ampio – ha concluso – per riportare l’obbligatorietà”.
Ovviamente, ha precisato ancora Lorenzin, “questa è una norma che può avere degli aspetti di complessità, per questo l’ho mandata alla presidenza del Consiglio. Spero che ci sia un approfondimento con il ministero dell’Istruzione, che ha il timore che venga leso il diritto all’accesso alla scuola. Ci saranno aspetti che andranno verificati ma credo che i tempi siano maturi per un dibattito su un livello più alto rispetto a quello che abbiamo avuto fino a oggi”.
I tempi, invece, non sono ancora maturi: dal dicastero dell’Istruzione, l’accelerazione della Lorenzin non è stata ben considerata.
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