Il commissario europeo alla Salute Vytenis Andriukaitis, rispondendo a una domanda sulla posizione del governo italiano in materia di vaccinazioni, ha detto: “La mia risposta è semplice; se fossi un membro del governo italiano direi: per favore, non create divari tra Bruxelles e l’Italia, perché aiuta a rafforzare l’euroscetticismo. Sono anche responsabile del problema di come salvare le vite dei bambini: non importa se in Lituania o in Italia. Ed è assolutamente inutile avere solo dibattiti, dibattiti, dibattiti: servono azioni, non dibattiti. Ora, la domanda alla società è semplice: volete basarvi sulle fake news o dibattere teorie fuorvianti o siete pronti a salvare le vite dei bambini?”.
Non sta ai politici decidere
Secondo il commissario Ue alla Salute, la “discussione” sull’obbligatorietà o la volontarietà delle vaccinazioni per i bambini “è artificiosa”. “Non sta ai politici decidere qual è il metodo migliore, sta agli epidemiologi”.
L’obbligo è necessario quando non c’è consapevolezza
“E’ chiarissimo – prosegue – se c’è un problema di epidemia, usate gli strumenti che sono più efficaci. Se si possono utilizzare strumenti” caratterizzati dalla “volontarietà, come nei Paesi Bassi, che garantiscono il 97%-99%” di copertura, “allora facciamolo. Ma se non si possono utilizzare, allora usiamo l’obbligatorietà”. Obbligatorietà e volontarietà delle vaccinazioni “non sono – precisa Andriukaitis – alternative l’una all’altra. Non sta ai politici decidere se deve essere volontaria o obbligatoria: sta agli epidemiologi, ai medici, agli scienziati, agli immunologi, dare consigli e vedere che cosa è meglio fare per aumentare le coperture”.
Racconti strani
“Vedo strane narrative dappertutto – prosegue il commissario lituano – possiamo usare l’obbligatorietà, la volontarietà, schemi diversi, una combinazione delle due cose. Come sappiamo, ci sono professioni in cui la vaccinazione è obbligatoria. Io, come cardiochirurgo, mi vaccino perché è obbligatorio e devo proteggere i miei pazienti. E i dentisti idem”.
Responsabili della vita dei bambini
“Il problema principale – aggiunge – è che siamo responsabili per la protezione delle vite dei bambini, della salute dei bambini e di garantire il massimo accesso possibile alle cure. Questa è la questione. E’ una vergogna se abbiamo morti di bambini dovute al morbillo: l’Europa non è libera dal morbillo: il nostro dovere è di essere liberi dal morbillo entro il 2020”. “Che cosa stiamo facendo, tutti insieme, Parlamenti e governi di tutti gli Stati membri” per raggiungere quell’obiettivo? “E’ una discussione artificiosa. Sta agli epidemiologi, agli scienziati decidere quale metodo è il migliore. Perché qui si tratta della sicurezza dei bambini”.