L’allarme vaccini, dovuta alla scadenza degli adempimenti entro il 10 marzo, pare non aver riguardato le scuole laziali. Parola di ANP.
“Nonostante il generale allarmismo diffusosi in questi ultimi giorni sulla scadenza del 10 marzo, dichiara Mario Rusconi presidente ANP-Lazio, quale termine ultimo per la presentazione della documentazione per l’adempimento degli obblighi vaccinali da parte delle famiglie, la situazione in tutto il Lazio è abbastanza tranquilla. Infatti la nostra regione è tra quelle ad avere una propria anagrafe vaccinale per cui le Asl di competenza stanno inviando o invieranno nei prossimi giorni alle relative scuole gli elenchi di tutti gli alunni frequentanti e vaccinati. La stima è che saranno molto pochi gli alunni a non trovarsi in queste condizioni”.
Infatti, come sappiamo, in molte regioni tale vincolo non sarà rispettato o alcune, come in Piemonte, hanno pensato ad una proroga di scadenza fissata alla fine del mese di marzo.
Tuttavia, ANP fa un po’ di chiarezza: “i figli dei no vax (che non hanno inteso presentare l’autocertificazione) sono già stati esclusi dagli asili nido e dalle scuole dell’infanzia sin da settembre 2017, prosegue Rusconi, mentre i figli dei no vax di elementari, medie e biennio delle superiori (non avendo anch’essi presentata l’autocertificazione ad ottobre 2017) dovrebbero avere una multa da 100 a 500 euro, ma continueranno a frequentare la scuola. Il termine 10 marzo invece si riferisce a tutte quelle famiglie che non avendo per i propri figli le vaccinazioni in ordine a settembre o ottobre si erano impegnate con autocertificazione a presentare la documentazione relativa all’avvenuta vaccinazione entro la prima decade di marzo. Se ciò non è accaduto è perché ad esempio hanno dimenticato la scadenza, ma non perché no vax. In questi casi per i neonati di nido, infanzia e bambini fino a sei anni prima che scatti la non ammissione riceveranno un sollecito da parte della scuola a regolarizzare la loro situazione. Mentre per le famiglie degli alunni della scuola dell’obbligo ancora non in regola scatterà una sanzione da 100 a 500 euro se non si metteranno in regola”.
La soddisfazione del presidente ANP Lazio si chiama procedura semplificata: “la regione Lazio essendo tra quelle ad avere un’anagrafe vaccinale informatizzata ha potuto aderire da subito alla procedura semplificata, la cosiddetta fast track, che le ha consentito direttamente lo scambio dei dati tra Asl e istituti scolastici. Per i genitori di Roma e Lazio un grande sollievo poiché non hanno dovuto portare la relativa documentazione vaccinale entro il 10 marzo, ma saranno avvisati se ancora non in regola con comunicazione scritta da parte della scuola entro il 20 marzo. I dirigenti scolastici del Lazio stanno aspettando in queste ore i dati e le informazioni da parte delle Asl. In ogni caso l’ANP ha predisposto un vademecum con tutti gli adempimenti che i presidi potranno consultare e stampare direttamente dal sito anp.it”.
Avevamo riportato in precedenza la posizione dell’ANP nazionale, che per bocca del presidente Antonello Giannelli, si era espresso così: “E’ evidente – dichiara Giannelli all’Ansa – che i presidi non possono far entrare i bambini nelle scuole materne e nei nidi in mancanza dei requisiti necessari, anche perché si rischierebbe l’omissione di atti di ufficio, ma è chiaro che tutto ciò è assolutamente lacerante. Sono cose che abbiamo già denunciato e ribadisco che noi presidi, insieme alle scuole, non siamo i gendarmi della burocrazia”.
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