Il 26 aprile non è solo il giorno del rientro in classe della maggior parte degli alunni del Paese, ma anche quello che segna un’ulteriore svolta sui vaccini. Oggi, infatti, i vaccini AstraZeneca e Moderna in Italia verranno distribuiti alle Regioni/Province autonome nel numero di oltre 360 mila dosi, precisamente circa 230 mila di Moderna e circa 130 mila di Vaxzevria (AstraZeneca). Lo comunica la struttura del commissario all’emergenza Covid Figliuolo.
Intanto oggi una nota Aifa conferma che anche il vaccino Johnson & Johnson è responsabile di rari casi di trombosi (si parla infatti di collegamento tra il vaccino e l’insorgenza di trombosi in
combinazione con trombocitopenia), così come è stato stabilito anche per il vaccino AstraZeneca.
Si avvicina il momento per le seconde dosi dei docenti e in generale di tutto il personale scolastico, che nei mesi scorsi si sono sottoposti al vaccino AstraZeneca e che nelle ultime settimane hanno dovuto fare i conti con i continui cambi di disposizioni del Governo Draghi ma anche dell’Ema e dell’Aifa sul fronte del vaccino che oggi è stato ribattezzato Vaxzevria. Ad oggi, chi avesse affettuato una prima dose con AstraZeneca è invitato a sottoporsi alla seconda dose con lo stesso vaccino. Ma non tutti sono convinti di seguire questa strada e qualcuno potrebbe decidere di fermarsi alla prima dose, che paraltro, rivela una buova capacità di protezione dal virus, tale da scongiurare gli effetti più gravi della malattia.
Sull’argomento, una Faq dell’Aifa offre un chiarimento.
Non ci sono ancora dati sulla intercambiabilità tra diversi vaccini, per cui chi si sottopone alla vaccinazione della prima dose con il vaccino Vaxzevria, continuerà a utilizzare il medesimo vaccino anche per la seconda dose.
Un problema che non preoccupa il Regno Unito. Da oggi, infatti, in Inghilterra, informa il Corriere della Sera, le persone di 44 anni saranno invitate a prenotarsi per la vaccinazione. Il servizio sanitario nazionale ha riferito che a ricevere l’invito saranno circa mezzo milione di 44enni. Per la prima volta la campagna di immunizzazione è estesa a un gruppo di un solo anno: in precedenza — infatti — il programma era stato suddiviso per fasce d’età.
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