Il Consiglio dei Ministri ha approvato la legge sull’obbligatorietà delle vaccinazioni nelle scuole italiane.
Come abbiamo riportato in precedenza, c’è stato un piccolo scontro fra il Ministro della Salute Lorenzin e il ministro dell’Istruzione Fedeli sull’età obbligatoria della vaccinazione, che ha visto prevalere però la posizione della prima, che infatti proponeva l’obbligo fino all’età di 10 anni, troppo secondo il responsabile del Viale Trastevere che invece proponeva il tetto di 6 anni, per non condizionare la frequenza scolastica.
Quindi i bambini da 0 a 6 anni non potranno essere iscritti nei nidi e nelle scuole dell’infanzia senza la vaccinazione, e lo stesso discorso riguarda le scuole elementari. Inoltre, gli alunni dai 6 ai 16 anni non vaccinati potranno andare a scuola ma il fatto di non avere la vaccinazione farà scattare una segnalazione all’ASL competente e per i genitori potrebbero arrivare sanzioni dai 500 ai 7.500 euro fino alla segnalazione al Tribunale dei minori e la possibile sospensione della patria potestà.
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Il decreto avrà effetto a partire dal prossimo anno scolastico e prevede la somministrazione di 12 vaccini obbligatori che sono: polio, difterite, tetano, epatite b, pertosse, emofilo b, meningococco b e c, morbillo, rosolia, parotite e varicella.
Ecco in dieci punti le misure previste dal Ministero della Salute:
- Vengono dichiarate obbligatorie per legge, secondo le indicazioni del calendario allegato Piano nazionale di prevenzione vaccinale vigente (età 0-16 anni) e in riferimento alla corte di appartenenza, le vaccinazioni di seguito indicate: anti-poliomelitica; anti-difterica; anti-tetanica; anti-epatite B; anti-pertosse; anti Haemophilusinfluenzae tipo B; anti-meningococcica B; anti-meningococcica C; anti-morbillo; anti-rosolia; anti-parotite; anti-varicella.
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Tali vaccinazioni possono essere omesse o differite solo in caso di accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate e attestate dal medico di medicina generale o dal pediatra di libera scelta.
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In caso di violazione dell’obbligo vaccinale ai genitori esercenti la responsabilità genitoriale e ai tutori, è comminata la sanzione amministrativa pecuniaria da 500 a 7.500 euro. Le sanzioni vengono irrogate dalle Aziende sanitarie locali.
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Anche nella scuola dell’obbligo è il dirigente scolastico ad essere tenuto a segnalare alla Asl competente la presenza a scuola di minori non vaccinati. In caso di mancata segnalazione si incorre nel reato di omissione di atti d’ufficio punito dall’art. 328 c.p.
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Il genitore o l’esercente la potestà genitoriale sul minore che violi l’obbligo di vaccinazione è segnalato dalla Asl al Tribunale dei minorenni per la sospensione della potestà genitoriale.
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Non possono essere iscritti agli asili nido e alle scuole dell’infanzia, pubbliche e private, i minori che non abbiano fatto le vaccinazioni obbligatorie. In tal caso, il dirigente scolastico segnala, entro 5 giorni, all’Azienda sanitaria competente il nominativo del bambino affinché si adempia all’obbligo vaccinale.
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Anche nella scuola dell’obbligo, i minori che non sono vaccinabili per ragioni di salute sono di norma inseriti dal dirigente scolastico in classi nelle quali non sono presenti altri minori non vaccinati o non immunizzati.
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Se un bambino ha già avuto le patologie indicate, deve farsi attestare tale circostanza dal medico curante che potrà anche disporre le analisi del sangue per accertare che abbia sviluppato gli anticorpi.
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A decorrere dal 1 giugno 2017, il ministero della Salute avvia una campagna straordinaria di sensibilizzazione per la popolazione sull’importanza delle vaccinazioni per la tutela della salute. Nell’ambito della campagna, il ministero della Salute e il ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca promuovono, dall’anno scolastico 2017-2018, iniziative di formazione del personale docente ed educativo e di educazione delle alunne e degli alunni, delle studentesse e degli studenti sui temi della prevenzione sanitaria e in particolare delle vaccinazioni, anche con il coinvolgimento delle associazioni dei genitori.
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Le misure del decreto entrano in vigore dal prossimo anno scolastico.
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