Cosa ha intenzione di fare il governo per evitare il caos o il fai da te delle scuole sull’obbligo vaccini? Al momento nulla, rispetto a quanto realizzato sinora dal governo: quindi, si rimane fermi alle autocertificazioni (che non hanno alcuna valenza legale) che le famiglie dovranno produrre ad inizio scuola; sempre in attesa dell’approvazione del decreto “milleproroghe”, che però verrà licenziato non prima della fine di settembre, quindi a lezioni abbondantemente avviate.
La posizione del governo, che non prenderà altre decisioni, è stata annunciata dal premier Giuseppe Conte, nel corso di una conferenza stampa tenuta a Palazzo Chigi l’8 agosto.
Parlando dell’obbligo vaccinale, il presidente del Consiglio ha detto che già oggi “la posizione del governo sui vaccini è molto chiara. Ci sono ovviamente delle prescrizioni normative o regolamentari per la scuola dell’obbligo che mi sembrano molto chiare. Al momento, ho parlato con il ministro Grillo, si parla di un emendamento ma non c’è nulla di concreto”.
Il premier ha annunciato, quindi, che “non verrà fuori al momento nessuna specifica circolare: il governo responsabilmente vuole garantire la massima tutela della salute dei nostri piccoli e il diritto all’istruzione differenziando tra scuola dell’obbligo e scuola non dell’obbligo”.
La linea è quindi quella già fissata. Non c’è nulla da aggiungere. A farlo intendere è stata anche la ministra della Salute, Giulia Grillo, che in un’intervista al Corriere della Sera, sempre dell’8 agosto, ha detto: “I bimbi non vaccinati tra i 6 e i 16 anni entravano a scuola anche a legge Lorenzin invariata. L’obbligo rimane per tutti e 10 i vaccini individuati dalla norma. Cambia la sanzione per materne e asili nido, perché riteniamo che la coercizione non possa essere l’unico strumento a disposizione di uno Stato per raggiungere le ultime sacche di contrari”.
Secondo Grillo, “c’è chi strumentalizza i bambini immunodepressi”. Quindi, occorre “raggiungere le soglie del cosiddetto effetto gregge è determinante. Occorre però un monitoraggio sistematico, possibile solo con l’Anagrafe nazionale da me fortemente voluta. Questo perché le soglie sono diverse a seconda delle malattie e perché il recupero di copertura ottenuto lo scorso anno non ha intaccato le differenze territoriali”.
“Da tempo l’Oms ha raccomandato ai Paesi membri di dotarsi di una strategia globale per contrastare la diffidenza verso le vaccinazioni. Tra le principali azioni di contrasto, il monitoraggio costante delle coperture e dei motivi delle mancate vaccinazioni e lo studio delle motivazioni alla base del comportamento dei soggetti esitanti. La frettolosa approvazione del decreto 73 (Lorenzin ndr) ha invece, di fatto, trascurato queste raccomandazioni”.
Tra i ‘grillini’, infine, secondo la ministra Grillo non vi sono divisioni, ma solo posizioni diverse frutto di un sano confronto interno: “Non è una spaccatura, sono sensibilità diverse su un argomento delicato. Siamo un movimento bello grosso”.
Eppure, i motivi per cui occorrerebbe fare chiarezza, proprio attraverso una circolare quella circolare chiarificatrice che il premier Conte ha detto non necessaria, sono più che evidenti: come spiegato in un altro nostro articolo, non si comprende ancora se con l’avvio delle lezioni le scuole dovranno applicare la circolare ministeriale del 6 luglio o dovranno attendere l’emanazione delle disposizioni applicative della nuova legge.
Inoltre, c’è il problema dei bambini immunodepressi che, come ha spiegato più volte la ministra della Salute Grillo, dovranno essere inseriti in classi in cui tutti gli alunni siano stati vaccinati: ma cosa succederà dove la classe è una sola? E nel passaggio da una classe all’altra i bambini immunodepressi potrebbero rischiare di essere spostati da una sezione all’altra?
Infine, servirebbero indicazioni su come le scuole dovranno comportarsi per tutelare la privacy degli alunni e delle famiglie.
Tutti interrogativi che rimangono pericolosamente senza risposte.
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