Abbiamo già parlato dell’entrata in vigore definitiva della vaccinazione obbligatoria a scuola, con la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale.
L’argomento ha suscitato un fortissimo dibattito fra contrari e favorevoli, estendendosi oltre il mondo della scuola.
Sulla vicenda, interviene anche l’ANP, l’associazione nazionale presidi, che elabora anche un proposta.
Per l’ANP, infatti, il sistema così com’è rischia di arrivare al collasso già a settembre. Sia nelle scuole sia nei presidi sanitari.
Il problema che fa notare l’associazione presidi è che “l’obbligatorietà vaccinale non può e non deve ricadere su uffici amministrativi che non hanno al loro interno le competenze professionali di verifica su temi prettamente specialistici attinenti le Asl. L’eccessiva burocratizzazione rischia di diventare un boomerang per scuole e famiglie, suscitando malcontento e contestazioni tra chi è chiamato impropriamente a svolgere un ruolo di verifica senza averne le conoscenze tecniche, le scuole, e chi, i genitori, ha un preciso obbligo di legge”.
Da qui, l’ANP propone una strada per razionalizzare il sistema, ovvero seguire l’esempio della regione Lazio, dove USR e ASL di Frosinone hanno siglato un protocollo per semplificare le procedure.
In pratica, le scuole, nel rispetto della privacy, forniranno alla Asl di competenza gli elenchi degli iscritti. L’Asl, dal canto suo, dovrà valutare la regolarità della situazione vaccinale caso per caso e inviare i certificati direttamente alla scuola. In questo modo la Asl potrebbe anche attivare le procedure previste per recuperare l’eventuale gap vaccinale degli studenti.
{loadposition carta-docente}
Per l’ANP questo protocollo dovrebbe essere proprio preso a modello, e risulterebbe necessario per 3 ordini di motivi:
– sollevare le scuole dalla responsabilità di verificare i certificati di vaccinazione
– sburocratizzare le procedure lasciando la competenza in ambito sanitario
– andare incontro alle esigenze delle famiglie che sono preoccupate anche per il timore di contravvenire alla normativa recente.
Si potrebbe creare inoltre, sempre secondo l’associazione presidi, un’unica banca dati dei giovani vaccinati fruibile nel sistema scolastico ma anche in eventuali futuri viaggi all’estero.
Ricordiamo, come scritto in precedenza, che la mancata somministrazione dei vaccini obbligatori preclude l’iscrizione agli asili nido e alle scuole materne, mentre per il mancato rispetto dell’obbligo da parte di bambini e ragazzi più grandi (da 0 a 16 anni), invece, è prevista una multa da 100 a 500 euro. Prima però si verrà contattati dalla propria Asl di competenza per avviare un percorso di recupero delle vaccinazioni.
Le disposizioni transitorie riguardano l’anno scolastico 2017-2018, permettendo nell’immediato (entro il 10 settembre per asili e infanzia, entro il 31 ottobre per le altre scuole) un’autocertificazione sulle vaccinazioni effettuate o la presentazione della prenotazione presso il Centro vaccinale e successivamente la consegna della documentazione (entro il 10 marzo 2018).
{loadposition facebook}
Ascolta subito la nuova puntata della rubrica “La meraviglia delle scoperte” tenuta da Dario De Santis dal titolo: “I Simpson, nel…
"Servirebbero più risorse per la scuola pubblica e per l'istruzione per garantire il diritto al…
I compiti a casa sono il momento del consolidamento e della rielaborazione delle conoscenze, e dell'esercitazione…
È partito il 21 scorso alle 15,10 da Torino Porta Nuova il "Sicilia Express", il…
Una aspirante partecipante al concorso ordinario PNRR 2024 della scuola primaria e infanzia, ci chiede…
Il 19 dicembre 2024 segna un passo decisivo per l’organizzazione del concorso docenti. Con una…