Attualità

Vaccini scuola, Floridia e Nardi: permettere somministrazione a personale fuori sede

Sul tema delle vaccinazioni al personale scolastico che prestano servizio in una regione diversa da quella di residenza, si registrano due interventi della politica. Così la neo sottosegretaria all’istruzione Barbara Floridia:

“È giusto che sia permesso a tutto il personale della scuola di potersi vaccinare senza incorrere in particolari difficoltà. Per questo abbiamo chiesto al Ministero della Salute chiarimenti riguardo la somministrazione dei vaccini al personale scolastico che presta servizio in una regione diversa da quella nella quale ha la residenza o la titolarità. In piena pandemia è molto importante lavorare in sinergia per risolvere i problemi delle persone”.

Sul tema è intervenuta anche la presidente della commissione Attività Produttive Martina Nardi: “Se il principio, giusto e sacrosanto, è che tutti gli insegnanti siano vaccinati occorre che il Governo intervenga per superare l’attuale discriminazione che penalizza i docenti che insegnano fuori dalla propria Regione di residenza”.

Una richiesta rivolta ai ministri all’Istruzione, Patrizio Bianchi, alla Salute, Roberto Speranza e agli Affari regionali, Mariastella Gelmini.

“Ogni Regione deve provvedere a vaccinare i propri insegnanti residenti ed assistiti indipendentemente dalla regione in cui prestano il servizio – spiega Nardi – questa scelta però rischia di avere effetti dannosi e controproducenti proprio in virtù delle evidenti difficoltà registrata ad oggi da molti insegnanti e personale tecnico “fuori sede” di poter essere effettivamente vaccinati contestualmente ai loro colleghi residenti”.

“Le cause che determinano questa disfunzione sono figlie di varie ragioni – annota Nardi –  dalla differente programmazione temporale delle vaccinazioni predisposta dalle varie Regioni, alla difficoltà oggettiva dei lavoratori interessati di raggiungere il luogo preposto alla somministrazione del farmaco. Ma il risultato comunque è che in una stessa scuola di una determinata Regione possa esserci un insegnante residente e vaccinato e uno non residente e non vaccinato”.

E non si tratta di casi isolati, anzi. “Ci sono statistiche che indicano in decine di migliaia i soggetti coinvolti”, spiega Nardi, il che rischia di compromettere ancora di più il regolare funzionamento dell’attività didattica, dato che “qualora non si provvedesse infatti a risolvere questa problematica, è evidente che la vaccinazione nel mondo della scuola, programmata ed effettuata proprio per garantire la salute di studenti e docenti e la continuità delle lezioni in presenza, potrebbe non solo limitare gli effetti previsti ma veicolare il virus nelle comunità e causare il ritorno massiccio alla didattica a distanza”.

Redazione

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